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Seppelisce vivo il cane che era stato al suo fianco per tredici anni. Il cane sopravviverà, il proprietario, denunciato, merita la più severa delle pene possibili per maltrattamenti e crudeltà

04/11/2011

Non ci sono parole per definire quanto ha fatto un uomo di Desenzano, in provincia di Brescia, al suo cane Jerry, un breton di colore bianco e rossiccio che da tredici anni gli era accanto nelle battute di caccia. Lo ha sepolto vivo sotto un cumulo di sassi e laterizzi bendandolo come un condannato a morte perché era questa la fine che avrebbe voluto fargli fare se due giovani passando di lì non avessero sentito provenire da sotto terra i flebili lamenti del povero cane che da oltre quaranta ore era in quella tomba. I ragazzi hanno subito capito di trovarsi di fronte a qualcosa di grave e hanno avvertito la polizia. Arrivati sul posto gli agenti hanno immediatamente cominciato a scavare con le mani ma non immaginavano di scoprire una scena orribile come quella che si è presentata ai loro occhi. Sotto quel cumulo di detriti, terrorizzato e immobile c’era un cane ormai in fin di vita. Il cane non poteva essere rimasto vittima di un incidente perché la benda che gli copriva gli occhi denunciava un intervento umano scellerato.
Jerry è stato subito soccorso e dissetato, visto lo stato di disidratazione. Nonostante lo schok subito il cagnolino ce la farà come ha dichiarato Carlaberto Presicci, il comandante della Polizia locale: “Dai primi accertamenti medici risulterebbero probabili lesioni all’addome e piaghe da decubito. Ma il cane non è in pericolo di vita”.
Grazie al tatuaggio che Jerry aveva sulla zampa si è potuto in breve risalire all’autore di un atto così vile e disumano: il suo padrone, un cacciatore, che dopo averlo “usato” per tredici anni per andare a caccia, aveva deciso che ormai era troppo vecchio ed era arrivato il momento di sbarazzarsene.
Interrogato dagli agenti il proprietario ha ammesso di aver sepolto il cane perche’ pensava fosse gia’ morto, ma a smentirlo il fatto che l’animale a più di quaranta ore di distanza era sofferente ma vivo.
L’uomo è stato fermato per maltrattamenti di animali, con l’aggravante della crudeltà. Nessuna pena prevista, anche la massima sarà commisurabile alla crudeltà dimostrata.
Ci consola il miracolo che il breton si sia salvato e ora sarà affidato al canile di Desenzano. Ad un telegiornale di oggi il Comandante Presicci ha dichiarato di sentirsi molto legato a Jerry e spera di poterlo adottare per farne la mascotte della caserma.
L’episodio, riportato da tutti i media, ha suscitato reazioni di condanna unanime e desiderio di giustizia per questo povero cagnetto colpevole solo di non essere più giovane.
L’Enpa ha definito l’accaduto “un fatto agghiacciante” e auspicando per l’indagato una punizione esemplare si è costituita parte civile.
“Un fatto di una gravità inaudita che purtroppo conferma come, nonostante i passi avanti compiuti dal nostro Paese in materia di tutela e protezione degli animali, continuino a sussistere pericolose sacche di inciviltà di ignoranza, di intollerabile crudeltà – ha detto il presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi -. L’Enpa si costituirà parte civile nel procedimento a carico dell’indagato. Auspico che le persona sia punita con una punizione esemplare. La nostra coscienza del nostro Paese non può accettare che si
verifichino episodi così raccapriccianti”.
Anche la Lav presenterà una denuncia per maltrattamento animali nei confronti dell’uomo che ha seppellito vivo il cane.

Le foto dello stato in cui è stato trovato Jerry e delle fasi del suo salvataggio sono visibili sul sito di GeaPress


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