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Rocambolesca cattura del gallo “colpevole” di notti insonni nel quartiere Tuscolano, a Roma

17/07/2013

L’abbandono di animali è un fenomeno che puntualmente registra il suo picco in questo periodo dell’anno in concomitanza con le vacanze estive. Cani, gatti, serpenti, conigli, iguane e furetti, sono gli animali che più di tutti pagano le conseguenze di questo triste fenomeno. Ma quando ad essere abbandonato in pieno centro abitato è un gallo, allora la cosa è diversa: oltre allo stato di abbandono dell’animale e al conseguente pericolo per la sua vita, scatta l’allarme per l’insonnia di un intero quartiere, a causa delle “performance canterine” dell’animaletto.
Da alcuni giorni all’Enpa di Roma erano giunte diverse segnalazioni dai residenti del quartiere Tuscolano, tra via Otricoli, via Todi e via Montefalco, relative alla presenza di un gallo all’interno di un terreno in stato di abbandono. I cittadini erano preoccupati per la sorte del gallo che sarebbe stato “lanciato” all’interno del terreno da qualcuno che se ne voleva sbarazzare. La preoccupazione era dovuta anche al fatto che le minacce di provvedimenti drastici e cruenti nei confronti dell’animale si stavano intensificando. Ignoti avrebbero addirittura lanciato petardi contro il galletto poiché questi alle 4 del mattino, puntuale come l’orologio atomico dell’Istituto Gallileo Ferraris di Torino, faceva il suo “mestiere” di gallo: cantava e cantava per ore fino alle 7.
In un contesto molto urbano e per nulla bucolico, il povero galletto, inconsapevole e senza colpa, stava togliendo il sonno all’intero quartiere, trovandosi peraltro al centro di molti palazzi che amplificavano il suo canto. Così, dopo rapidi accertamenti delle Guardie Zoofile dell’Enpa di Roma, si è scoperto che il terreno in questione apparteneva alla Telecom Italia, la quale – una volta contattata – ha fornito piena collaborazione per l’accesso all’area. Grazie alla disponibilità dell’azienda, la squadra dell’Enpa si è presentata di buon’ora armata di gabbie, reti, retini e becchime vario, fondamentale per convincere il galletto a farsi prendere.
Durante le operazioni di recupero dell’animale, dalle finestre dello stabile in via Montefalco “piovevano” commenti del tipo “ Ma che fate lo ammazzate?” e in risposta da un’altra finestra “Ma che ammazzano, ma che non lo vedi che sò della Protezione Animali!!!”. Dal canto suo il gallo, alla vista dei volontari, è saltato su un albero con uno scatto da centometrista lasciando interdetti i soccorritori. Ma dopo che i volontari hanno scosso i rami dell’albero l’uccello è balzato a terra ed è ricominciato l’inseguimento. Stavolta però il gallo è stato preso da uno dei volontari più giovani, l’unico che poteva ingaggiare una competizione di velocità con il pennuto, poi ribattezzato Paul. Paul adesso è libero e si trova lontano da possibili pericoli nella casa di campagna di un volontario, dove per tutta la vita potrà cantare e razzolare quanto vuole.


Categorie: Curiosità