Come funziona la mente del gatto: memoria e ricordi, istinti di caccia e associazioni emotive

06/05/2024

Quando si condivide la vita con i gatti, ad un certo punto, nasce spontanea la curiosità: “I gatti hanno ricordi?”Si, i gatti possiedono la memoria.
Come i cani e gli esseri umani, la ricerca sui nostri amici felini suggerisce che ovviamente anche loro possiedono memoria sia a breve che a lungo termine. E anche come noi, la memoria felina ha origine nell’ippocampo del cervello, e i gattini si affidano alle esperienze passate per ricordare le cose.
Uno studio del 2017 su 50 gatti ha dimostrato che potevano ricordare quale ciotola conteneva il cibo dopo essere stati rimossi dall’area di test per 15 minuti, dimostrando che hanno una memoria di lavoro a breve termine, soprattutto quando si tratta di cibo. In uno studio del 2008, i gattini partecipanti hanno dimostrato di possedere una memoria spaziale, come evidenziato dalla loro capacità di ricordare da quali tazze di cibo avevano già mangiato quando erano presenti anche altre tazze di cibo mangiate a metà da altri gatti. La memoria a breve termine (nota anche come lavoro) dei gatti li aiuta in compiti come cercare cibo e localizzare oggetti nascosti. Tuttavia, uno studio del 2006 intitolato “Durata della memoria di lavoro dei gatti (Felis catus) per oggetti che scompaiono” suggerisce che la capacità di trovare quegli oggetti diminuisce con il tempo. La loro memoria a lungo termine aiuta i gatti a ricordare le cose a cui sono stati esposti durante l’infanzia e che continuano a influenzare il loro comportamento e le loro reazioni man mano che maturano. Ad esempio, un gatto può reagire negativamente a una particolare persona, luogo o rumore in base a un’esperienza avversa passata.
“La memoria episodica è una forma di memoria a lungo termine in cui i gatti ricordano eventi specifici in dettaglio”, scrive il veterinario Dr. Barri Morrison in PetMD. “Ciò consente ai gatti di ricordare sia il “cosa” che il “dove” quando indagano sugli scenari, in particolare sul cibo circostante, nel senso che consente di collegare eventi o esperienze specifici con dettagli contestuali come tempo, luogo e significato emotivo. Il cibo non è solo necessario per sostenere la vita, ma svolge anche un ruolo centrale nel risvegliare ricordi importanti”.
Ancora una volta, come gli esseri umani, la capacità dei gatti di immagazzinare nuovi ricordi diminuisce con l’età, ma si ritiene che la loro capacità di accedere ai ricordi immagazzinati probabilmente duri tutta la vita.
Non ci sono molti studi che esaminano cosa, nello specifico, ricordano i gatti, ma secondo Morrison, la ricerca mostra che la memoria di un gatto è più acuta quando è attaccata a un’emozione forte, ad esempio l’amore per un essere umano preferito o un cibo preferito. Naturalmente, anche le esperienze negative, ad esempio di negligenza o abuso, suscitano forti emozioni. Quindi, un gattino può essere ombroso, diffidente o reattivo in situazioni o in presenza di esseri umani a causa di ricordi spiacevoli o spaventosi. È interessante notare che uno studio del 2016 sulle gatte e sulle loro cucciolate ha rivelato che i gattini ricordano le vocalizzazioni della madre. I gattini hanno mostrato una risposta dopo aver sentito il miagolio della mamma, ma non quando hanno sentito quei suoni da un gatto sconosciuto.
“Si pensa che i gatti ricordino i loro compagni di cucciolata fino a due anni attraverso il loro profumo e il legame che si è creato durante l’infanzia”, ??scrive Morrison. “I gatti che sono stati con i loro compagni di cucciolata per meno di due o tre mesi da gattini spesso hanno meno ricordi di quelli che sono stati con i loro compagni di cucciolata fino all’età adulta, intorno a 1 anno di età. Più a lungo un gatto è rimasto con i suoi compagni di cucciolata, più ricordi hanno con loro. Questa è una dimostrazione di memoria a lungo termine”.
“Comprendere i gatti più profondamente aiuta a stabilire migliori relazioni gatto-uomo”, ha detto Takagi.
Fonte: petmd.com

Categorie: Curiosità, Gatti