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” Progetto 'Pluto”, sul Parco Gran Sasso nuclei cinofili antiveleno per proteggere animali d'affezione e specie selvatiche rare o minacciate

29/06/2015

“Rivolto al personale che costituira’ i futuri Nuclei Cinofili Antiveleno attivi sul territorio nazionale, si e’ tenuto nella Riserva Naturale Statale di Marsiliana (Gr) un corso di formazione organizzato dal Corpo Forestale dello Stato in collaborazione con il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga nell’ambito del progetto Life ‘Pluto’, del quale l’Ente Parco e’ beneficiario coordinatore, progetto che ha raccolto l’eredita’ del precedente progetto Life ‘Antidoto’. Il corso, a cui hanno portato il loro contributo esperti del Cfs e del Parco, oltre che del Centro di Referenza
Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria dell’Istituto Profilattico Sperimentale delle regioni Lazio e Toscana e della Guardia Civil spagnola, sezione Seprona, ha avuto l’obiettivo di qualificare il personale che andra’ a costituire i sei Nuclei Cinofili del Corpo Forestale dello Stato del progetto Life Pluto ed altri nuclei previsti nell’ambito dei progetti Life ‘Medwolf’ e ‘Mirco Lupo’, che opereranno nell’Italia peninsulare e centro meridionale. Tali Nuclei Cinofili andranno, dunque, ad aggiungersi ai primi due attivati in Italia grazie al progetto ‘Antidoto’, efficacemente operativi dal 2010, ed ai quattro attualmente in attivita’ lungo l’arco alpino nell’alveo del progetto Life ‘WolfAlps’. Proprio grazie alla sinergia in atto tra i tre progetti Life, il corso ha potuto coinvolgere circa quaranta unita’ del Corpo Forestale dello Stato ed altre della Polizia Provinciale di Grosseto, ospitate nelle strutture della Riserva Statale di Marsiliana messe a disposizione dall’Utb di Follonica (Gr), che ha curato la parte logistica del corso”. Cosi’ in un comunicato il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. 
“Nelle tre giornate di corso sono state trattate tematiche di estrema rilevanza per il contrasto all’uso illegale di esche e bocconi avvelenati, vera e propria piaga, purtroppo molto diffusa in Italia, che colpisce sia gli animali d’affezione che specie selvatiche rare o minacciate. Esperti in vari settori hanno fatto il punto sulle conoscenze disponibili e sulle specie piu’ sensibili al fenomeno, analizzando le cause scatenanti l’uso del veleno e le possibili misure preventive e deterrenti. Sono stati inoltre analizzati aspetti veterinari correlati alla gestione forense dei casi di avvelenamento, gli aspetti sanzionatori e gli strumenti normativi e tecnici applicabili alle indagini per attivita’ di antibracconaggio. A conclusione del corso, uno dei due Nuclei Cinofili Antiveleno del Parco Gran Sasso-Laga, formato da un conduttore del Cfs e dai cani Jonai e Dingo, ha effettuato una dimostrazione di ricerca del veleno, nell’ambito di una simulazione di una possibile scena del crimine, che ha consentito lo svolgimento di un’utilissima prova pratica”, conclude il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.


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