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Aggressioni dei cani, l’esperto: “Ecco gli errori da evitare e come fare prevenzione”

24/04/2024

Roberto Marchesini, etologo e scrittore, fondatore e direttore della Scuola di interazione uomo-animale (Siua) ha rilasciato al quotidiano.net la sua opinione sul terribile episodio del bambino di 15 mesi azzannato a morte da due cani, in un prima ricostruzione si parla di pitbull. Gli episodi gravi sono sempre più frequenti. “Serve una cultura di prevenzione – premette l’esperto -. Si deve partire da un monitoraggio delle situazioni facilmente controllabili.  Perché tutti i cani devono essere dotati di microchip. I veterinari delle Asl facciano controlli, se una persona tiene due-tre cani di questo tipo”.

“Servono i controlli delle Asl”

“Da 25 anni vedo sempre la stessa dinamica – spiega Marchesini -. Penso all’anziana aggredita alla quale sono state amputate le braccia. Ma anche al caso dell’uomo sbranato a Roma da tre rottweiler. I molossi in particolare hanno bisogno di avere una persona, un leader, come punto di riferimento. In altre parole, una guida, anche se questo vale per tutti i cani”.”

“Non tutti possono tenere pitbull e rottweiler”

“La verità – sostiene l’etologo – è che non tutte le persone possono tenere cani di queste razze. E ancora meno sono quelli che possono tenere più cani di queste razze, tutti insieme. Ho avuto anch’io rottweiler, ma sempre uno per volta e ho sempre avuto estrema attenzione”.

“Cosa vuol dire essere leader del proprio cane”

“Essere leader per il proprio cane significa dargli una guida, da quando si è in casa a quando si esce. Il cane deve ubbidire”. Molti paesi hanno vietato le razze più aggressive, può essere una soluzione? “Il problema non si risolve così – è convinto l’esperto -. Non solo perché si creano meticci ma anche perché prospera un mercato illegale. Alla fine il messaggio è uno solo: è pericoloso chi non sa gestire il proprio cane, dal border collie al pitbull. Chiaro poi che un molossoide ha bisogno di una persona che abbia una certa fermezza. Questo deve essere il messaggio, una persona non può prendere un cane che non è in grado di gestire”.

“Quali azioni sono necessarie”

“Un paio di mesi fa ho chiesto al Ministero di aprire un tavolo di lavoro sulla prevenzione contro le aggressioni dei cani – fa sapere Marchesini -. Dal mio osservatorio quest’anno ho contato almeno una ventina di casi gravi, con amputazione degli arti o addirittura morte. Per risolvere questo problema sono necessari interventi su più livelli. Ripeto: non si possono tenere tanti cani di queste razze insieme e servirebbe un patentino che oggi c’è a spot, dipende dai comuni”. Nel nostro Paese, fanno notare gli esperti, non esiste una statistica ufficiale degli incidenti. Negli Stati Uniti, ad esempio, proprio la raccolta di dati ha permesso di concludere che le vittime delle aggressioni sono all’80% bambini. 

La rieducazione dei cani

Ma i cani che aggrediscono si possono rieducare? “Sì – riconosce l’esperto -. Ma la cosa importante è non rimetterli nella stessa situazione. Perché non si può fare un reset come con il computer”.

di Roberto Marchesini, quotidiano.net


Categorie: Cani, Cura ed Educazione