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Nutrie in trappola per giorni e poi uccise a sangue freddo, imprigionati anche cani e gatti. La denuncia delle Guardie Zoofile di Vicenza

12/02/2020

Le Guardie Zoofile Enpa di Vicenza si stavano occupando di verifiche sulla sparizione di alcuni gatti a Vicenza.Qualcuno ipotizzava che potessero essere implicate le gabbie di cattura per i castori d’acqua, una delle quali posizionata a centocinquanta metri dal Tribunale, dietro al palazzo della Forestale, ma in bella vista sopra l’argine del fiume, in zona chiusa e transennata in quanto cantiere. “Quello che emerso già dalle prime verifiche lascia sconcertati – spiega l’ispettore regionale delle Guardie Zoofile di Vicenza Renzo Rizzi – essendo area di cantiere, nessuno poteva accedervi nel fine settimana, ma le gabbie trappola rimanevano armate, per cui qualsiasi animale d’affezione o selvatico ci fosse finito dentro doveva stare nella gabbia, all’addiaccio senza acqua ne cibo potenzialmente per tutto il fine settimana, solo il lunedì mattina avrebbe conosciuto la sua sorte”.
Per accertare questo stato di cose e cristallizzare questo modo di operare le Guardie Zoofile di Vicenza hanno effettuato degli appostamenti, in un caso sono dovuti intervenire con la liberazione di un animale catturato che era nella gabbia da oltre 36 ore. Le successive indagini hanno portato a confermare questo stato di cose da parte dei soggetti interessati che hanno dato piena collaborazione. In pratica, le gabbie rimanevano attivate il fine settimana dal venerdì pomeriggio (chiusura cantiere) al lunedì successivo mattina, ma gli operatori degli abbattimenti intervenivano solo da lunedì a venerdì. Inoltre una cittadina sentita come testimone, ha dichiarato di provare tristezza e sofferenza nel vedere alla mattina presto il castoro scaricato a terra dalla gabbia, immobile perché intirizzito dal freddo e i due soggetti con un fucile con la canna lunga che gli sparano.
Le linee guida della legge Regionale spiegate prima sono precise e il castoro d’acqua che è originario del centro/sud America teme naturalmente le basse temperature, tenere un animale di questa specie all’interno di una minuscola gabbia all’esterno nel mese di gennaio per due giorni e altrettante notti senza cibo ne acqua corrisponde ad un grave maltrattamento. Che la cosa sia riportata nella legge Regionale e non venga rispettata ha messo in condizione e in obbligo le Guardie Enpa comunicare il reato a carico di una nota ditta di disinfestazione Vicentina alla Procura della Repubblica, sono state segnalate anche altre violazioni minori, come ad esempio le gabbie trappola non erano autorizzate tramite “matricola identificativa visibile e inamovibile apposta a cura del soggetto pubblico autorizzatore competente”.

Renzo Rizzi, che ha seguito l’indagine si dice preoccupato dal fatto e ha dichiarato: “Se fatti come questi si verificano in un Comune civile come Vicenza, possiamo solo immaginare cosa stia avvenendo in luoghi più remoti della Provincia, ci sono centinaia di gabbie trappola posizionate in luoghi impervi conosciuti solo dai cacciatori autorizzati, quanti animali obbiettivo o non muoiono di stenti per i mancati controlli, ricordo solo un paio di casi che sono venuti alla luce lo scorso anno, un gatto nel Bassanese e un cagnolino a Malo, quest’ultimo è stato trovato morto dal proprietario dopo una settimana che mancava da casa. Per questo motivo daremo priorità alle guardie per il monitoraggio delle gabbie trappola in riferimento al controllo giornaliero da parte del soggetto incaricato”.


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