Nonostante l’opposizione delle Università di Torino e Parma, dell Ministero della Salute e del Consiglio Superiore di Sanità, la LAV in primis e tutto il fronte animalista (video) è riuscito a mettere a segno un risultato. l Consiglio di Stato, infatti, ha ribaltato la sentenza del Tar del Lazio dello scorso giugno (la n.5771) – che aveva dato l’autorizzazione al progetto di ricerca ‘Ligth Up’ condotto dai due atenei – sospendendone le attività di ricerca fino al 28 gennaio prossimo, data della discussione collegiale in udienza pubblica. Il progetto era stato sospeso già una volta dal Consiglio di Stato nel gennaio scorso, poi a maggio il Tar aveva respinto i respinto i ricorsi degli animalisti dando, appunto, di nuovo via libera alle sperimentazioni.
Un risultato ottenuto grazie al lavoro degli avvocati e degli esperti. Nella sentenza si legge che la tutela degli animali è più importante dei fondi stanziati per il progetto!
Alla luce delle evidenze emerse durante l’intero iter legale, il supremo organo della giustizia amministrativa ha disposto che gli esperimenti vengano immediatamente interrotti, richiedendo un dovuto “approfondimento scientifico analitico e motivato” da parte di un ente terzo che dovrà confrontarsi con le parti: una grande novità rispetto al passato e quello che LAV chiede da sempre.
I macachi delle Università di Parma e Torino per ora sono salvi dall’orrore. Almeno fino alla sentenza finale di gennaio.
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