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Gli animali prevedono i terremoti, realtà o leggenda?

25/08/2011

Gli animali possono prevedere le catastrofi ambientali? Più che una domanda per molti è un’affermazione. Anche nell’antichità scienziati e filosofi erano certi che gli animali fossero dotati di un “sesto senso” che permetteva loro di sentire con largo anticipo l’avvicinarsi di terremoti, inondazioni e altre catastrofi naturali. I recenti terremoti de L’Aquila, quello terribile del Giappone e l’ultimo che ha sconvolto con una magnitudo del 5,8 la costa orientale degli Stati Uniti rende questo interrogativo di grande attualità intensificando gli studi per appurare se questa preveggenza animale sia una leggenda o una certezza. Il mondo scientifico tenderebbe ad avvalorare la seconda ipotesi e a rafforzare questa convinzione, come riporta il Washington Post, il comportamento che il personale del National Zoo di Washington, poco prima del terremoto, ha potuto osservare tra gli animali ospitati nella struttura. Il primo a dare l’allarme gridando, a pochi secondi dalla prima scossa, è stato il gorilla Mandara che afferrato il suo piccolo si è rifugiato nel punto più alto a disposizione, come pure un orango e un altro gorilla non hanno esitato a lasciare un lauto pasto per scappare anche loro più in alto possibile. I sessantaquattro fenicotteri sono stati più composti ma certamente anche loro sembravano aver avvertito qualcosa perché prima che la terra cominciasse a tremare si sono stretti nervosamente gli uni contro gli altri mentre uno degli elefanti ha iniziato a barrire emettendo un suono lungo e cupo come una sirena d’avvertimento per gli altri suoi due compagni.
Il curatore dello Zoo, Brandie Smith, alla luce dei fatti ha spiegato: “Gli animali sono molto più sensibili di noi all’ambiente che li circonda. Non mi stupisce affatto che siano in grado di intuire questo genere di cose”.
Anche prima del terremoto de L’Aquila gli studiosi di animali hanno potuto costatare che prima del terremoto i rospi sono fuggiti in massa per rifugiarsi in siti più alti come già avvenne nel 1975 quando, prima del catastrofico terremoto che distrusse Haicheng, in Cina, rane e serpenti risvegliandosi prematuramente dal letargo lasciarono le loro tane per cercare riparo in alto.rospo
La convinzione che gli animali diano segni premonitori all’avvicinarsi di un terremoto si tramanda fin dall’antichità ma ora gli scienziati stanno cercando di sostenerla con spiegazioni scientifiche.
La geologa statunitense Susan Hough sostiene che la risposta è nel diverso tipo di onde di un terremoto, spiegando che il fenomeno genera due tipi di onde sismiche: la prima è  l’onda P, o onda primaria, breve e di debole intensità, con movimento orizzontale non sempre è percepita dagli uomini, a questa segue l’”onda S” o onda secondaria, molto più potente e lunga, che fa tremare la terra con un movimento sussultorio. Gli animali dello Zoo avrebbero quindi percepito già l’onda P che a Washington ha preceduto di quindici secondi l’onda S quella che fa vedere e sentire agli uomini la terra tremare. Il Washington Post, a conclusione dell’articolo, lascia spazio anche alla possibilità che i comportamenti anomali degli animali interpretati come segnali d’allerta, altro non siano che frutto di coincidenze.
In effetti i miei animali, cani, gatti e cavalli, quando si sono verificate scosse di terremoto nella nostra zona, fortunatamente molto lievi, non si sono comportati diversamente dal solito: i cavalli hanno continuato a brucare l’erba, i gatti a dormire al sole e i cani a giocare. Non mi sono sembrati molto preveggenti.


Categorie: Animali e Cultura