Con una nota l’Enpa dichiara che “Il vero “colpevole” dell’infezione causata dall’Escherichia coli si annida tra le gabbie recintate degli allevamenti intensivi, come sembrano peraltro confermare gli ultimi sviluppi in Francia’. Lo afferma, in una nota, l’Enpa, ente nazionale protezione animali, nel ricordare che, come precisato da fonti scientifiche, l’E. Coli ‘e’ un batterio che vive nell’intestino dei mammiferi e che si diffonde nell’ambiente – e si trasmette ai vegetali -, attraverso le deiezioni utilizzate per concimare i campi. Con l’aggravante che la variante isolata presenta un alto tasso di resistenza agli antibiotici”.
“I cetrioli, la soia e i germogli – afferma l’Enpa – sono semplici vettori dell’infezione mentre il vero focolaio potrebbe trovarsi proprio all’interno delle stalle. Gli allevamenti sono non soltanto crudeli, economicamente insostenibili e inquinanti, ma rappresentano anche una minaccia concreta e diretta per la nostra salute. Tanto piú che la somministrazione agli animali di ingenti dosi di antibiotici contenute nei mangimi presumibilmente renderebbe questo batterio molto resistente ai trattamenti farmacologici. Ribadiamo ancora una volta – conclude l’Enpa – che se non si interviene subito per cambiare queste bad practices, in futuro potremmo doverci trovare a gestire situazioni ancora piú drammatiche”.
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