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ENPA e AEE lanciano la campagna contro l'abbandono dei conigli da compagnia

10/08/2019

L’abbandono di animali non si sta riducendo, sta mutando, coinvolgendo specie diverse dal cane. In primis i gatti, la cui percentuale di crescita di abbandono è in salita esponenziale. Ma poi vengono tutti gli altri, compresi i conigli” segnala Marco Bravi, Presidente del Consiglio Nazionale ENPA e responsabile Comunicazione e Sviluppo iniziative. Questo lo spirito della nuova campagna informativa, in collaborazione con AEE.
È tristemente noto come il fenomeno degli abbandoni di animali esotici sia gravemente in aumento negli ultimi anni in particolar modo per il coniglio, statisticamente censito come il terzo animale da compagnia presente nelle famiglie italiane, dopo il cane e il gatto.
Il coniglio viene proposto, venduto e gestito con pochissimi limiti di tutela, e con ancor meno informazioni relative alla sua gestione, spesso in condizioni di grave maltrattamento. Sono sempre più numerose le richieste di intervento per gestire centinaia di conigli che vengono abbandonati anche nei centri urbani e si riproducono a dismisura, con notevoli difficoltà di gestione.
Rispetto agli animali da compagnia tradizionali, non altrettanto presenti sono gli strumenti di tutela per questo animale, oggetto più di interessi commerciali che di ordine etico e morale. Esattamente come avviene per cani e gatti occorre un impegno da parte delle Istituzioni, con misure atte a contenere questo fenomeno e la sensibilizzazione di un numero di persone sempre maggiore per prevenirlo.
Quelli estivi sono oggi mesi drammatici, operando In un contesto così difficile, per questo ricordiamo che l’abbandono di animali configura reato sanzionato dall’art. 727 del Codice Penale, in quanto considerato maltrattamento di animali.
A coloro che commentano che i conigli sono carini e che è meglio lasciarli correre liberi, ricordiamo che sono prede e che non vivono più di uno o due anni in libertà mentre come animali domestici possono superare i dieci anni di vita, le femmine se non sterilizzate vanno incontro a tumore (adenocarcinoma).
Se questo non bastasse a disincantare i più fervidi sognatori dell’immagine del coniglietto felice che corre nei prati, va ricordato a coloro che non conoscono la realtà degli animali da compagnia non convenzionali, che le colonie di conigli stanno coprendo il 50% delle zone verdi del territorio nazionale. Queste vengono poi normalmente estinte con metodi tutt’altro che naturali, per via di interventi, anche delle amministrazioni, che ne riscontrano ogni sorta di problematica: sanitaria, danneggiamento dell’arredo (per via delle buche sul terreno), ostacolo al traffico, o peggio fantomatiche malattie che ne determinano l’immediato abbattimento, come se fossero animali capaci di portare le peggiori epidemie e non esseri senzienti normalmente tenuti in casa come pet.
Una drammatica e tragica sentenza di morte, senza appello e senza speranza.


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