Secondo uno studio dell’Università della Costa Rica, i bradipi hanno un biotopo di insetti, alghe e batteri nella pelliccia che gli consentirebbe di non ammalarsi mai, da qui gli esperti potrebbero trarne lo spunto per l’antibiotico del futuro.
Grazie allo studio della pelliccia dei bradipi, potrebbe nascere l’antibiotico del futuro. Max Chavarria studioso di microbiologia dell’Università Costa Rica ha realizzato una ricerca su questi animali e ha dedotto che è possibile scoprire nuovi antibiotici traendo spunto dai batteri presenti nella pelliccia di questi animali che, a quanto pare, non si ammalano mai. Secondo dell’Università del Costa Rica, i bradipi hanno un biotopo unico di insetti, alghe e batteri nella loro pelliccia che sembra proteggerli.
“Se qualcuno studia la pelliccia di un bradipo, vedrà del movimento: falene, diverse specie di insetti, un habitat molto esteso e, ovviamente, quando c’è la convivenza di molti tipi di organismi, ci deve essere un sistema che li controlla”, ha raccontato all’AFP Chavarria. Nel corso delle sue ricerche, condotte a partire dal 2020, lo scienziato ha dimostrato che “si tratta di microrganismi che sono in grado di produrre antibiotici che regolano la presenza di agenti patogeni nella pelliccia dei bradipi” Ora gli studi proseguono per capire se questi antibiotici abbiano un futuro nella farmacopea umana.
Presso il Santuario del bradipo di Cahuita in Costa Rica, gli animali feriti vengono accolti per essere curati. “Non abbiamo mai accolto un bradipo malato: alcuni sono bruciati dai cavi dell’alta tensione e hanno le braccia ferite, ma non hanno infezioni”, dice Judy Avey fondatrice del Santuario. Max Chavarria ha tagliato peli da 15 individui di ciascuna delle due specie e ha fatto colture in laboratorio per studiarle. Dopo tre anni di ricerca, lo scienziato ha contato circa 20 “candidati” produttori di antibiotici, ma è ancora lunga la strada per realizzare una formula per uso umano.
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