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Anche Penelope Cruz diventa testimonial della Peta contro le pellicce

06/02/2012

Sono tutte belle le testimonial della Peta a sostegno della campagna dell’associazione contro l’uso delle pelliccie. Dopo Pamela Anderson, Eva Mendes e la nostra bella Elisabetta Canalis anche Penelope Cruz  ha voluto dare la sua immagine per sostenere la campagna contro le pellicce promossa dalla Peta (People for the ethical treatment of animals).  L’attrice spagnola spera di convincere tutte le donne del mondo, come lei amanti della moda, che non può essere glamour un capo che nasce dalla crudeltà e dalla morte degli animali da pelliccia.
A New York, al Madison Square Garden sulla 7° Avenue, campeggia un grande cartellone con l’immagine della Cruz  di spalle che si gira per dichiarare come recita la scritta ‘Give fur the cold shoulder’ (Volta le spalle alla pelliccia).
Il grande manifesto resterà visibile per tutto il periodo della della settimana della moda newyorkese dal 9 al 16 febbraio.
L’affascinante attrice ispanica ha realizzato con la sorella Monica una collezione di moda per la catena spagnola Mango  dove non c’è nessun capo realizzato con il pelo degli animali e ha sempre condannato l’uso delle pellicce vere nell’abbigliamento.
Ivon Taylor, un portavoce di PETA, ha dichiarato che “Penelope Cruz è sempre stata ai primi posti tra le dive più eleganti, ed è stupendo vedere una donna come lei, che ha un look meraviglioso, senza il bisogno che qualcuno venga assassinato”.
Campagne simili si svolgeranno anche a Londra e a Milano per ricordare, se ce ne fosse bisogno, che circa l’85% dei pellami per l’industria della pelliccia proviene da allevamenti angusti, piccole gabbie metalliche e sporche in cui sono tenuti gli animali prima di essere uccisi con i metodi più economici possibili: asfissia, folgorazione, gassificazione e avvelenamento, alcuni invece muoiono sbranati o si automutilano. Stessa sorte per gli animali selvatici, che non hanno vita facile, soffrono per giorni, dissanguati, disidratati e congelati. La Peta, tramite il suo sito, fa sapere che anche cani e gatti sono oggetto di torture simili, catturati dall’industria di pellicce cinesi che contraffanno le etichette per venderle a ignari clienti in tutto il mondo.

Foto: http://www.greenme.it


Categorie: Curiosità