La loro seconda vita comincia con un nome. Un ‘battesimo’ che segna il passaggio dal laboratorio, dove erano contrassegnati con numeri e codici, all’aria aperta. Quando conigli, topi, ratti e porcellini d’India appendono il camice al chiodo e vanno in pensione, la tappa obbligata del loro viaggio, per ora, e’ una sola: la Collina dei conigli, centro di recupero per animali da laboratorio nato a Monza nel 2011, l’unico ad oggi autorizzato per accogliere conigli e piccoli roditori impiegatiin esperimenti scientifici.
Un punto di riferimento per queste specie, come lo e’ per i beagle l’associazione Vitadacani di Arese. O negli Usa Chimp Haven (Luisiana), ‘casa di riposo’ per gli scimpanze’-cavie dove i National Institutes of Health hanno deciso di trasferire buona parte dei circa 300 esemplari usati nei loro laboratori per studiare i virus, mantenendone in servizio solo una cinquantina.
I volontari che nell’italiana Collina dei conigli si occupano delle ex ‘cavie’ hanno dato davvero un nome a ogni animale che e’ transitato dal centro in oltre due anni: il ratto Attilio, i porcellini d’india Isotta, Neve e Spartaco, i conigli albini New Zealand Papillon e Cucciolo, il topo Hannibal. E la lista e’ ancora molto lunga, visto che in poco piu’ di due anni dal centro sono transitati centinaia di animali. La Collina dei conigli, nome evocativo, ricorda l’omonimo romanzo anni ’70 scritto da Richard Adams, in cui un gruppo di conigli si lascia alle spalle la conigliera distrutta e va alla ricerca di un posto migliore dove vivere. Il posto migliore, spiegano gli esperti dell’associazione che gestisce il centro, “e’ in verita’ una famiglia che li accolga dopo la riabilitazione e si prenda cura di loro, facendogli dimenticare punture, farmaci, disinfettanti e tac”. La meta dell’adozione viene raggiunta in media dall’80% dei conigli da laboratorio ospitati nella struttura e solo da circa il 20% di cavie, ratti e topi che molto piu’ spesso finiscono i loro giorni (la vita media di un ratto o un topo e’ di 2-3 anni) nel centro immerso nel verde del parco di Monza.
Categorie: Curiosità
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