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Muta autunnale del cane. Attenzioni e accortezze da usare durante il periodo di rinnovamento del pelo

30/09/2015

Siamo ormai in autunno e i nostri “pelosetti” come hanno già fatto in primavera mutano il loro pelo. La gran quantità di pelo perso verrà sostituito da quello nuovo per rinnovare e rinfoltire il manto in previsione dei rigidi giorni invernali.
La spazzolatura, il taglio del pelo ed i lavaggi con shampoo specifici consentiranno al manto del cane di rimanere sempre in ordine e pulito soprattutto se è a pelo lungo.
I cani che vivono all’aperto presentano un periodo di muta molto più breve in confronto ai cani che vivono in appartamento, i quali, a causa del calore e della luce artificiale, hanno una muta che si prolunga oltre la stagione normale, quindi in pratica terminata una muta ne inizia un’altra.
La perdita di pelo della muta può causare qualche disagio al proprietario, ma si tratta solo di un fenomeno normale e transitorio. 
Una spazzolatura costante agevola la rimozione del pelo morto ed impedisce che si formino nodi ricettacolo di sporco, difficili da districare (e dolorosi per il cane quando si tenta di toglierli). La frequenza della spazzolatura dipende dal tipo di pelo: se il pelo è corto è sufficiente una volta alla settimana, ma nelle razze a pelo lungo può essere fondamentale una spazzolatura quotidiana.
La pelle del cane viene protetta dall’ambiente esterno e dai microrganismi sia tramite il rivestimento di peli, sia anche da una sottile pellicola costituita da lipidi emessi dalla pelle. Se facciamo in casa lo shampoo al nostro cane dobbiamo preservare questa protezione, e per questo i prodotti usati non devono essere troppo aggressivi verso la pelle. Infatti, i prodotti da bagno per umani non sono adatti ai cani, che hanno un pH (grado di acidità) della pelle differente dal nostro. Un discorso specifico meritano gli shampoo antipulci: l’azione di questi prodotti finisce al momento del risciacquo; ogni shampoo è in grado di rimuovere le pulci presenti sul cane, che vengono lavate via insieme alla schiuma. Se il cane ha un problema di pulci, è consigliabile parlare prima con il veterinario. In commercio ne esistono tantissimi e per tutti i gusti. nei casi di particolari problemi cutanei come infezioni della pelle, cute troppo secca o troppo grassa, allergie, il veterinario potrà prescrivere degli shampoo medicati, speciali per la patologia da trattare.
Spazzolare il cane quotidianamente o no a seconda dei casi, consentirà al nostro amico di vivere meglio ed in ordine per il periodo della muta mentre il padrone non sarà costretto a raccogliere tanto pelo che si deposita sul pavimento o in giardino.


Categorie: Curiosità

La bella storia di Steve, senzatetto amante degli animali che dedica la vita ad aiutare i cani randagi

30/09/2015

Per quanto sia lui stesso un senzatetto, un uomo della California di nome Steve ha fatto la sua missione del prendersi cura dei cani randagi. E si può dire che questo gli abbia cambiato la vita.
Negli ultimi 14 anni Steve ha adottato 50 cani, preoccupandosi di prendersi cura delle loro necessità quotidiane, e quando riusciva anche di trovare nuove case che li adottassero. Nemmeno quando ha dovuto trasferirsi in un altro stato, Steve ha mai abbandonato nessuno dei cani di cui si prendeva cura: qualche tempo fa, infatti, Steve ha deciso che ne aveva abbastanza della California, e pensava che un cambio poteva aiutarlo a sistemare la sua situazione, così ha iniziato a pensare di trasferirsi in Indiana per incontrare un vecchio amico che si era offerto di aiutarlo.
Aveva da fare 3.200 km, con nient’altro che una moto e 6 dollari che aveva in tasca, ma non ha mai pensato di abbandonare i suoi amati cani. Così ha messo gli 11 cani che aveva in un carrello della spesa, che hacamper_320x200 attaccato alla sua moto come improvvisato rimorchio.
Lungo la strada, Steve ha incontrato Alicia Edrington, che lavora presso il Rifugio per gli Animali di West Memphis, che si è incuriosita, e si è messa a parlare con lui, avendo modo di conoscere la sua storia. “È senza casa dal 2001, e questo lo fa sentire in sintonia con i cani randagi e sentiva che non poteva voltare loro le spalle”, ha raccontato la donna. “Tratta i cani meglio come tratta sé stesso: lo trovo straordinario. Sono anch’io una grande amante degli animali, ma quando ho cominciato ad avere a che fare con lui, sono stata molto colpita”.
Per cercare di aiutare Steve, Alicia ha creato una pagina GoFundMe per aiutarlo a raccogliere un po’ di soldi per di trascorrere almeno una notte in un hotel. I volontari del rifugio per animali che lavorano con la donna hanno però sentito la storia e, colpiti anche loro, hanno deciso di andare nell’albergo dove alloggiava Steve per aiutarlo, dando da mangiare ai cani: da lì si è creato un continuo passaparola, anche grazie ai social network.
Per prima cosa, sono riusciti a fare avere a Steve 100 kg di cibo per cani, poi una donna si è offerta di dargli un passaggio – gratis – in Indiana. Arrivato a destinazione, un donatore gli ha regalato una roulotte, e così per la prima volta dopo quasi 15 anni Steve aveva un tetto sopra la sua testa. La campagna nel frattempo ha raccolto quasi 30.000 dollari, e Steve vorrebbe comprare un camion per iniziare a lavorare come carpentiere. Ma ovviamente senza dimenticarsi di prendersi cura dei suoi cani. (notizie del mondo)


Categorie: News dal Mondo

Eurogroup For Animals: campagna contro il traffico di cuccioli in Europa

30/09/2015

Eurogroup for Animals ha lanciato la campagna “Protect our Pets” contro il traffico di animali d’affezione. “Rendiamo visibile l’invisibile” è il motto della campagna che LAV, partner italiano della coalizione, supporta con forza invitando tutti i cittadini italiani a firmare la petizione, on line su www.protectourpets.eu, che chiama i nostri Parlamentari all’azione tramite l’approvazione di un sistema di identificazione e registrazione degli animali d’affezione unico per tutti gli Stati Membri. L’Italia è purtroppo uno dei Paesi d’arrivo di questi traffici, con animali provenienti soprattutto dall’Est Europeo. Già nel 2001 la LAV lancia un primo allarme, seguito nel 2008 dalla campagna “Rompiamo le scatole ai trafficanti di cuccioli”, scaturita nell’approvazione, nel 2010 della legge 201/2010, che, prima in Europa, ha introdotto il reato di traffico illecito di animali da compagnia.
Questa legge ha permesso negli anni diversi arresti e sequestri, che restano purtroppo gocce nel mare di un business multimilionario. Un vero e proprio sistema malavitoso su grande scala che va debellato. Un risultato che si può raggiungere soltanto con un sistema di identificazione e registrazione comune fra tutti gli Stati Membri dell’Unione.
La petizione, indirizzata ai membri del Parlamento Europeo chiede di:
•rendere obbligatoria l’introduzione di sistemi nazionali armonizzati per l’identificazione e la registrazione degli animali d’affezione in ogni Stato Membro, basati sul sistema già adottato per gli equini.
•armonizzare su tutto il territorio UE i requisiti di identificazione e registrazione degli animali d’affezione.


Categorie: News dal Mondo

Da Sos Gaia una petizione per insegnare ai ragazzi nelle scuole il rispetto degli animali come esseri senzienti al pari degli umani

30/09/2015

SOS Gaia ha promosso una petizione online rivolta al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per introdurre nelle scuole il rispetto per gli animali. In pochi giorni siamo arrivati a più di 10.000 sostenitori. Ma dobbiamo continuare per fare in modo che questa causa non venga ignorata dagli organismi competenti.
Ecco il testo della petizione:
Gli animali provano paura, dolore, emozioni come gli umani. Come noi, sono stati generati dal nostro pianeta nel corso del suo viaggio attraverso lo spazio, e in quanto tali sono affratellati a noi anche se di specie diverse.
L’Articolo 13 del Trattato di Lisbona ha definito gli animali come “esseri senzienti”, decretando che l’Unione Europea e gli Stati membri devono tenere pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti. “Esseri senzienti” significa che gli animali sono quindi in grado di avere autocoscienza e consapevolezza di sé. Sono individui a tutti gli effetti. Pertanto dobbiamo rispettare gli animali nella loro esigenza di vivere e di non essere maltrattati.
La specie umana non è la sola a provare emozioni, gioia e dolore. Dobbiamo rispettare la vita e la dignità delle altre specie ed insegnare ai giovani il rispetto per tutti gli esseri viventi. E’ necessario insegnare ai bambini e ai ragazzi che noi umani dividiamo questo pianeta con altri abitanti che come noi provano emozioni, sentimenti e come noi possono soffrire sia fisicamente e sia psicologicamente.
Un documento promosso della psicologa Annamaria Manzoni e sostenuto da oltre 600 psicologi rivela il danno che la violenza nei confronti degli animali provoca nei bambini e nei ragazzi. Intere generazioni cresceranno nella convinzione che questa sofferenza sia lecita e si abitueranno a non cogliere i segni della sofferenza e del terrore. Una educazione all’insensibilità e all’accettazione della condizione di inferiorità degli animali rispetto all’uomo, il quale a buon diritto può usarli a suo piacimento, anche solo per divertirsi della loro condizione di sofferenza. Riteniamo fondamentale che nelle scuole si educhi al rispetto per l’altra vita intelligente, introducendo il tema del rispetto degli animali. Educare i bambini al rispetto della vita animale nelle scuole può contribuire a creare una società armonica e non violenta a vantaggio di tutte le specie, umane e non umane.
Pertanto l’Associazione SOS Gaia e i firmatari chiedono alle Istituzioni italiane competenti di introdurre il rispetto degli animali e l’antispecismo nei programmi di insegnamento. Introduciamo il rispetto per gli animali nelle scuole. Per un’educazione all’amore verso le altre forme di vita affratellate a noi sul pianeta. Per aderire alla petizione clicca qui.


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Rarissimo mini-geco di 2 grammi operato a Roma. I veterinari sono intervenuti per un'onfalite con l'ausilio della tecnologia laser

30/09/2015

Un geco di pochi centimetri di lunghezza e di scarsi due grammi di peso operato alla Clinica per animali esotici di Roma, specializzata nell’aiutare creature speciali come il neonato rettile, “ora in ottima forma e in procinto di tornare a casa”, assicura all’Adnkronos Salute il veterinario Nicola Di Girolamo, che con Paolo Selleri è intervenuto sul gechino, “affetto da onfalite, infiammazione dell’ombelico dovuto a un residuo del ‘sacco vitellino’, simile al cordone”.
Il mini-paziente, appartenente alla rarissima specie Nephrurus e proveniente dall’unico allevamento in Europa di questi simpatici e dolci rettili, “ha un elevato valore economico, ma soprattutto di 
conservazione della specie: se l’infezione avesse avuto un’evoluzione, lo avrebbe ucciso. Dopo una blanda anestesia siamo intervenuti rapidamente tagliando e cauterizzando allo stesso tempo grazie al laser. Il geco ora sta bene, è stato 24 ore in osservazione e oggi tornerà a casa”.


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Infastidito dal gatto del vicino lo lega e lo mette in una busta per farlo sparire, denunciato

30/09/2015

Un professionista, in pensione, è stato denunciato dagli agenti della polizia di Stato di Cremona per il reato di maltrattamenti di animali. L’uomo è stato sorpreso mentre  cercava d’infilare all’interno di una busta un gatto, dopo averlo legato per le zampe e dopo aver infilato una spugna nella bocca dell’animale.
Erano le 11 circa quando, alla sala operativa, è arrivata la telefonata di un cittadino che si era messo all’inseguimento dell’uomo, sorpreso mentre infilava la testa del gatto in una busta.
Un inseguimento che ha costretto il pensionato ad abbandonare l’animale. Il gatto, trovato in buone condizioni, è stato portato in un gattile prima di rintracciare i proprietari a cui è stato restituito.
Le informazioni fornire ai poliziotti hanno consentito di rintracciare e denunciare un vicino di casa dei proprietari del felino. Convocato in Questura e messo di fronte alle sue responsabilità, il pensionato ha ammesso di essere il colpevole tentando di giustificarsi: “Sono stanco delle continue incursioni del gatto in casa mia e ho deciso di sbarazzarmene”. Parole che sono costate all’uomo la denuncia.


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Un colibrì va ogni mattina a dare il buon giorno a un anziano ornitologo brasiliano (video)

29/09/2015

Joao Silvestrini, nella sua casa in Brasile, si sveglia ogni giorno  con un visitatore insolito: un colibrì. Il piccolo uccello entra e esce dalla cucina dell’uomo più volte al giorno, fermandosi per cinguettare e bere un po’ di acqua zuccherata offerta dall’anziano.
La storia della loro amicizia come riporta notiziedelmondo.info è diventata famosa dopo che Joao ha filmato una visita dell’uccellino e ha postato il video su YouTube. Nelle immagini si vede il colibrì volare intorno alla testa di Joao ed aspettare pazientemente finché l’uomo non gli dà dell’acqua zuccherata.
Joao è un ornitologo in pensione, e questo forse spiega il suo legame con il colibrì, anche se di solito questi uccelli non stringono questo tipo di amicizie con gli esseri umani. Quando Joao si sveglia la mattina, apre le finestre della cucina e aspetta il suo piccolo amico, che spesso torna anche durante la giornata: “Quando vuole dell’acqua, mi vola continuamente attorno, non mi lascia neppure usare il computer”, commenta l’uomo.
Joao è rimasto sorpreso dall’entusiasmo che si è generato intorno al suo video, spiegando che lo aveva girato per condividerlo con parenti e amici, e non pensava che altri lo avrebbero trovato così interessante e di avere così tanti apprezzamenti.


Categorie: News dal Mondo

“3R”, Replacement, Reduction e Refinement in mostra a Roma per "scoprire" le vie alternative alla vivisezione

29/09/2015

In un momento storico unico per il nostro Paese, con la recente entrata in vigore del nuovo testo di legge per la regolamentazione della sperimentazione animale, IPAM (Piattaforma Italiana per i Metodi Alternativi) ha allestito una mostra che ripercorre la storia delle “3R”, Replacement, Reduction e Refinement, i tre criteri che prevedono: la sostituzione completa degli animali nella ricerca scientifica (principale obiettivo della nuova normativa nazionale ed europea), la riduzione del numero di animali usati o il raffinamento delle procedure sperimentali che li utilizzano. 
La mostra, ad ingresso libero, è ospitata dall’Università La Sapienza di Roma, nello spazio museale del MLAC-Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, nella parte posteriore dell’edificio del Rettorato (vicino all’Infopoint della Sapienza) e rimarrà aperta sino al 2 ottobre, dalle 10 alle 18.  Ne da’ notizia una nota diffusa dalla Lav.
 Il principio delle 3R, tema centrale dell’esposizione, formulato da due ricercatori britannici nel 1959, rappresenta il punto di partenza per una riflessione-discussione etica sulla sperimentazione animale, in quanto attribuisce un valore morale indiscutibile alla sofferenza e, quindi, al benessere degli animali coinvolti nella ricerca scientifica.  
La mostra si prefigge di sensibilizzare e informare il pubblico sul tema delle alternative nella sperimentazione animale, attraverso un percorso guidato di  38 pannelli espositivi che coprono tre sezioni tematiche: le 3R tra passato, presente e futuro.  Grazie a tale spazio espositivo, non solo i ricercatori e gli studenti, ma chiunque potrà approfondire una tematica molto discussa, venendo a conoscenza di un fenomeno che riguarda tutti i cittadini, attraverso informazioni equilibrate ed obiettive, nel rispetto del rigore scientifico. Con questa mostra, IPAM vuole dare un segnale molto forte al nostro Paese, che deve maggiormente investire nelle alternative alla sperimentazione sugli animali e diventare un punto di riferimento per la ricerca di tutto il territorio comunitario, implementando le risorse, non solo economiche ma anche culturali, verso una scienza che rappresenti davvero il futuro. (quotidiano.net)


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Responsabilità e randagismo, condannato a sei anni ex sindaco del ragusano per bambino sbranato nel 2009

29/09/2015

E’ stato condannato in primo grado a 6 anni e 2 mesi l’ex sindaco di Scicli in relazione alla morte di un bambino, Giuseppe Brafa, 9 anni, ucciso il 15 marzo 2009 da un branco di cani; due giorni dopo, per la stessa causa, si era verificato il ferimento di una turista tedesca, Marija Stefanie Mikulcic che in spiaggia stava facendo jogging. Il tutto era accaduto in contrada Pisciotto, a Scicli. Condannato anche l’anziano che custodiva gli animali, a 4 anni e 6 mesi. Assolti i veterinari Antonino Avola, Roberto Turla’ e Saverio Agosta, e i dipendenti comunali Salvatore Calvo e Giuseppe Pisana. Il pm aveva chiesto una pena di 5 anni e 6 mesi per il sindaco e di 3 anni e 9 mesi peril custode dei cani.
l collegio del Tribunale di Ragusa ha deciso altresi’ di trasmettere la sentenza e tutti gli atti processuali, per quanto di loro competenza, alle procure di Messina e Reggio Calabria, nonche’ al Consiglio superiore della magistratura, al ministro della Giustizia e al procuratore generale della corte di Cassazione di Roma.


Categorie: News dal Mondo

Una storia a lieto fine per le anatre finite in piscina a Padenghe sul Garda (Brescia)

29/09/2015

Dopo aver ricevuto alcune segnalazioni telefoniche, i volontari dell’Enpa di Brescia sono intervenuti per recuperare due anatre abbandonate nei giardini di un centro residenziale a Padenghe sul Garda. Le papere si trovavano nei pressi delle piscine di un centro residenziale e correvano il serio rischio di finire avvelenate dal cloro oltre al disturbo recato ai residenti. La Protezione Animali di Brescia è riusciti ad intervenire tempestivamente grazie anche al sostegno della polizia locale, che ha consentito ai volontari di accedere alle proprietà private. Le anatre ora sono ora al sicuro, in un oasi privata di Monterotondo, nel Bresciano. 


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Il gatto Charlie dato per smarrito aveva solo fatto un viaggetto in treno e poi è tornato a casa

29/09/2015

I gatti solitamente sono abitudinari, per lunghi periodi dormono nello stesso posto, fanno le stesse passeggiate poi d’improvviso tutto cambia. A volte spariscono gettandoci nel più cupo sconforto. Un mio gatto si era trasferito per due anni nel giardino dei vicini dopo l’arrivo in famiglia di un nuovo cagnetto troppo petulante. Niente a che vedere con Charlie, un micio bianco e nero dell’età di tredici anni,che se ne è andato addirittura in treno. Qualche settimana fa era scomparso dalla sua casa di Accrington nel Lancashire, in Inghilterra, facendo perdere completamente le sue tracce. Ovviamente i suoi umani preoccupati, l’hanno cercato dappertutto, senza però ottenere risultati.
Qualcuno però aveva visto l’intrepido Charlie salire sul treno: secondo quanto ipotizzano i ferrovieri, così come riporta il Laicashire Telegraph, Charlie sarebbe salito su treno alla stazione di Colne, si sarebbe accucciato in un vagone per circa mezzora ignorando sette fermate e attendendo di tornare nel punto di partenza.
Una volta alla stazione, il gatto è stato preso in custodia dai volontari dell’East Lancashire Cats, ma risultava complicato restituirlo ai legittimi proprietari perché la scansione del microchip rimandava sempre all’indirizzo di Accrington.
A quel punto i volontari hanno divulgato una foto del gatto su Facebook e il problema è stato risolto: ««Forse ha voluto solo concedersi una vacanza o stava vivendo una crisi di mezza età. –  – Ha voluto vedere un pezzetto in più di mondo. Siamo molto felici di averlo ritrovato, mia figlia quattordicenne è molto felice».


Categorie: News dal Mondo

Amicizia e cooperazione anche fra pesci. I comportamenti sociali evoluti non sono solo di primati e umani

28/09/2015

Continuano gli studi che testimoniano l’intelligenza e le capacità dei pesci di collaborare e aiutarsi l’un l’altro.
L’amicizia tra il pesciolino Nemo e la smemorata Dory raccontata dalla Disney non è un’invenzione cinematografica: esiste davvero anche in natura. I pesci sono infatti capaci di cooperare tra loro coprendosi a vicenda le ‘spalle’ mentre sono alla ricerca di cibo. Lo hanno scoperto i ricercatori australiani della James Cook University studiando i pesci coniglio della barriera corallina.
Una vera sorpresa, visto che finora si pensava che comportamenti sociali così complessi appartenessero solo ai mammiferi e agli uccelli più evoluti. ”In passato si è discusso a lungo sulla possibilità che la cooperazione potesse esistere fra animali che non hanno capacità sociali e cognitive altamente sviluppate come gli umani e alcune specie di primati e uccelli”, spiega il ricercatore Simon Brandl, che lavora presso il Centro d’eccellenza Arc per lo studio della barriera corallina.
”Mostrando che anche i pesci sono capaci di negoziare un sistema di cooperazione reciproca, nonostante siano considerati freddi, asociali e poco intelligenti – continua l’esperto – dimostriamo che la cooperazione potrebbe non essere una cosa così esclusiva così come si è pensato finora”. I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver studiato il comportamento dei coloratissimi pesci coniglio che vivono a ridosso della barriera corallina, proprio come i due protagonisti del film ‘Alla ricerca di Nemo’. I risultati delle osservazioni, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, ”dimostrano che questi pesci riescono a coordinarsi in coppia per vigilare a turno mentre il compagno mangia: è quasi come se si coprissero le spalle a vicenda. Questo comportamento – afferma Brandl – è unico fra i pesci e sembra proprio basarsi sulla reciproca cooperazione tra i due membri della coppia”. (ansa).


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