Quando l’alito cattivo è un campanello d’allarme da non sottovalutare
30/12/2015
L’alito cattivo (alitosi) non è una caratteristica “naturale” del nostro amico a quattro zampe, non trascuriamolo!
È innanzitutto un segnale di scarsa igiene orale. Ma può anche essere indice di cattiva salute. A provocarlo sono i milioni di batteri della placca, capaci di liberare grandi quantità di composti a base di zolfo, responsabili non solo dell’odore di uova marce o pesce (che tanto ci disturba), ma anche di danni veri e propri alla bocca del nostro amico. La prima cosa è, dunque, non temporeggiare ma andare subito dal veterinario. Una visita ci permetterà non solo di individuare la causa precisa del fastidioso odore, ma saprà indicarci quelle attenzioni quotidiane, utili a rendere gradevole l’alito, mantenendo la sua bocca sana e pulita e se necessario affrontare un piano di cura da mettere in atto per salvaguardare la salute della bocca del nostro amico.
Il veterinario di fiducia è il “dentista” dei nostri amici a 4 zampe. Sarà solo ed esclusivamente lui a controllare la bocca del nostro cane/gatto, a decidere le terapie più adatte nel caso ci fosse qualche problema, e ad effettuare periodicamente la pulizia e la lucidatura dei suoi denti. Nel caso ci fosse la necessità di interventi complessi, in Italia ci sono Centri specifici e Cliniche attrezzate per effettuare diagnosi più complicate ed eseguire sofisticate chirurgie orali. (innovet)
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