La marea nera che ha invaso il Golfo del Messico il 20 Aprile di un anno fa ha causato malattie e morte per un numero di animali 200 volte superiore a quanto aveva stimato dal governo americano.
E’ il Center for Biological Diversity, gruppo ambientalista con sede a Tucson, in Arizona, che ha scoperto che il numero delle tartarughe marine ferite o uccise era di cinque volte superiore a quello ufficiale, 10 volte quello degli uccelli e 200 volte quello di varie specie di mammiferi marini.
L’associazione vuole sottolineare che quanto presentato dal Governo non ha tenuto conto del ferimento o la morte di 6.165 tartarughe marine, 82mila uccelli di 102 specie e 25.900 mammiferi marini, tra cui esemplari appartenenti a quattro specie di delfini e di balene. I dati diffusi dal governo a metà febbraio parlavano di 1.146 tartarughe di mare, 8.209 uccessi e 128 delfini e balene. Ancora incalcolabile il danno per i pescatori di molluschi, crostacei e coralli che non hanno ipreso a riprodursi. Ad un anno di distanza, sulla superficie del mare il greggio sembra essere scomparso e le coste tornano ad essere frequentate dai turisti ma il petrolio è ancora li in fondo al mare con tutto quello che la sua presenza comporterà per molti decenni. Tali incalcolabili danni morali e materiali si spera possano servire ad evitare altri episodi analoghi e influire sull’ammontare delle ammende che il gigante petrolifero sarà chiamato a versare per risarcire i danni ambientali.
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