“Chiediamo che sia fatta subito chiarezza sulle inspiegabili ragioni che hanno indotto il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali a promuovere un tavolo finalizzato alla revisione dei dati tecnico scientifici già forniti dall’ISPRA, l’unico e prestigioso organismo di riferimento individuato dalla legge 157/92, in merito alla condizione delle specie cacciabili e ai periodi di migrazione.” Questo il commento delle associazioni Enpa e WWF dopo la presentazione dell’interrogazione parlamentare dell’On. Susanna Cenni (Pd), sul lavoro che il MIPAAF ha avviato per la “revisione” dei recentissimi dati scientifici dell’ISPRA: una correzione affidata addirittura ai cacciatori, cioè al Comitato Internazionale della Caccia. I dati scientifici forniti dall’Istituto nel 2010 ed inviati a tutti gli enti interessati, a cominciare dalle regioni, ben descrivono la vulnerabilità e il continuo calo delle popolazioni di avifauna che oggi è ancora oggetto di caccia: secondo l’ISPRA è necessario un restringimento della stagione venatoria e la cancellazione di alcune specie dai carnieri. “Perché allora questa iniziativa?” – si domandano ENPA e WWF. “Essa autorizza ogni lettura, compresa quella del poter modificare una realtà scientifica inoppugnabile. Una iniziativa per di più “clandestina”, che non è stata mai portata né discussa nel Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale – organismo in capo allo stesso Ministero a cui le nostre associazioni partecipano assiduamente”. Secondo l’interrogazione parlamentare dell’on. Cenni, questo nuovo ed inutile tavolo sarebbe finanziato con fondi pubblici destinati proprio ai partecipanti: un elemento, questo, che merita una doverosa segnalazione alla Corte dei Conti. E’ necessario inoltre fare appello all’Europa, che segue con molta attenzione la politica venatoria del nostro Paese, già duramente contestata con numerose procedure d’infrazione. “Chiediamo al Ministro Saverio Romano di fermare ogni altro inutile – e dispendioso – tavolo di confronto su questa materia: i dati dell’ISPRA, molto recenti, sono ormai noti a tutti ed è ora che tutte le istituzioni, e in particolar modo le regioni li applichino alla lettera con la formulazione di calendari venatori conformi” – concludono le associazioni – “Le nostre associazioni sono disponibili da sempre al lavoro comune, ma è necessario ammettere che, come il mondo scientifico e lo stesso ISPRA ha ribadito, la fauna selvatica e la biodiversità vivono una forte crisi: è dovere dello Stato, quindi di ognuno di noi, fare il possibile per applicare tutte le misure necessarie per riportare a livelli ottimali le popolazioni naturali, perché le esigenze di conservazione, come dice la legge nazionale numero 157, devono avere la priorità su ogni altro interesse.
(comunicato stampa Enpa) www.enpa.it
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