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Baudelaire e i cani randagi

28/09/2015

Lo spleen di Parigi o Piccoli poemi in prosa è un’opera di Charles Baudelaire composta da una cinquantina di pezzi. Diversi quelli che vedono protagonisti gli animali: asini, cavalli da tiro e cani.
Il sito della Protezione animali ripropone il “senso” del grande poeta francese per i “trovatelli”. Ecco cosa scriveva nel suo Spleen de Paris
“Io invoco la Musa famigliare, quella viva, perché mi aiuti a cantare i buoni cani, i poveri cani, i cani incrostati di fango, quelli evitati da tutti come fossero appestati e pieni di pulci, meno che dal povero di cui sono i compagni, e dal poeta, che li guarda con occhio fraterno. Quante volte ho pensato che forse c’è (chissà, dopo tutto?) per ricompensare tanto coraggio, pazienza e fatica, un paradiso speciale per i buoni, poveri cani, i cani incrostrati di fango, desolati”. 


Categorie: Animali e Cultura