Una “gara”, così è stata definito l’ennesimo episodio di maltrattamento di animali in provincia di Alessandria. All’interno di una area recintata utilizzata per addestrare cani da tana, si è accertato che il giudice di “gara” utilizzava una volpe che veniva trasferita da una gabbia trasportino direttamente nel percorso di “gara”, costituito da un tunnel artificiale parzialmente interrato. L’animale, spinto attraverso vari sportelli apribili con l’ausilio di un bastone, veniva bloccato con l’inserimento di due griglie metalliche inserite dall’alto. Il cane in “gara”, percorrendo il tunnel, giungeva in prossimità della volpe separato solo da un diaframma in rete metallica e, ovviamente eccitato dall’odore dell’animale selvatico, veniva lasciato abbaiare per vari minuti. Questa situazione si ripeteva più volte, poi la volpe (recuperata alla fine del percorso) veniva nuovamente riportata alla postazione di partenza per ricominciare. Il tutto è durato quasi 3 ore ed è stato interrotto solo all’arrivo delle Guardie Zoofile Enpa che, con il supporto della locale stazione dei Carabinieri, hanno proceduto al sequestro. “Rimaniamo senza parole a constatare che il mondo venatorio non solo uccide gli animali, ma prova indifferenza, se non piacere, nel provocargli violenza” dichiara Marco Bravi, responsabile nazionale del Servizio Guardie Zoofile Enpa. “Possiamo solo immaginare il terrore a cui è stata ripetutamente sottoposta quella volpe – prosegue Bravi – per cui crediamo non ci sia necessità di particolari esperti perché vi si possano ravvisare i comportamenti insopportabili che la legge individua nel reato di maltrattamento.
All’insensatezza di questo episodio si aggiunge un ulteriore elemento di perplessità, ancora in fase di verifica: sembrerebbe che la presenza della volpe nel centro di addestramento sia stata autorizzata dalla Provincia che, in tal caso, acquisirebbe un qualche ruolo nei reati che verranno ravvisati. Un plauso particolare al lavoro del Nucleo Guardie Zoofile Enpa di Acqui Terme (Alessandria) ed al loro costante sacrificio, anche in una domenica di “ordinario maltrattamento”.
Fonte www.enpa.it
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