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Asino impiegato per la raccolta dei rifiuti nel palermitano cade. Protesta animalista su facebook

06/09/2017

A Castelbuono (Palermo) per la raccolta dei rifiuti si impiegano gli asinelli. Due casse di legno da riempire di spazzatura ai due lati e via. Una foto, però, ritrae l’animale accasciato a terra, probabilmente stanco a causa del troppo peso. L’immagine non è piaciuta affatto agli animalisti e, in particolare, al Presidente Nazionale del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Enrico Rizzi, che ha denunciato l’accaduto tramite Facebook, scatenando la bufera sui social.
“A Castelbuono (Palermo) questo è il ‘modo’ di fare la raccolta differenziata. Sto chiedendo ai Carabinieri di sequestrare subito l’asinello vittima di evidente violenza, perché di questo si tratta. Ho anche appena telefonato al Dirigente dell’Assessorato della Regione Sicilia con competenza alla tutela degli animali per informarlo di ciò. Anche lui mi ha garantito un intervento nel giro di 48 ore. Denunceremo i responsabili e li porteremo in Tribunale, ve lo prometto”, questa l’accusa di Rizzi su Facebook. E’ da qui che si crea la bufera: “Sconvolgente”, “Terzo mondo”, “In che secolo siamo?”.
Ma c’è chi difende l’amministrazione: “Non avete capito niente, basta fare un giro per le vie di Castelbuono e vedrete che non è assolutamente così. Gli asinelli di Castelbuono sono mantenuti nel pieno rispetto dell’igiene e del benessere degli animali” e ancora: “A leggere certi commenti contro i Castelbuonesi e contro il sistema di raccolta dei rifiuti con gli asini, mi rendo conto di quanto danno fa Internet alle volte. Sarebbe buona prassi informarsi prima di scrivere. Mi auguro che tutti coloro che ignorantemente si sono espressi senza informarsi prima verranno denunciati per diffamazione di un intera cittadina!”.
Anche il Partito Animalista Europeo ha espresso la sua rabbia con un post: “Asino collassa a terra, era sfruttato dal Comune di Castelbuono (Palermo) per trasportare giornalmente quintali di rifiuti”.
Sfruttamento o incidente? E poi è proprio necessario usare gli asinelli per la raccolta?


Categorie: News dal Mondo

"Angelo, Life of a Street Dog", un corto per ricordare la sua morte e anche l'amore che ha suscitato

06/09/2017

Un cortometraggio per non dimenticare la morte, ma anche per raccontare la vita del cane Angelo. Torturato e poi impiccato nel giugno 2016 a Sangineto, in provincia di Cosenza, mentre i quattro giovani riprendevano lo strazio per poi caricare tutto sui social, Angelo è diventato il simbolo degli animali vittime della crudeltà umana. Per quei fatti, il tribunale in primo grado ha condannato i quattro aguzzini. Prima di quell’episodio, però, il cane Angelo era un randagioche trotterellava per le vie di Sangineto benvoluto da tutti, curato e accudito benché sulla strada.
Ora la sua storia diventerà un film dal titolo Angelo – Life of a Street Dog, realizzato da Newscapes Entertainment insieme alla Lega nazionale per la difesa del cane, con soddisfazione della presidente nazionale Piera Rosati che parla di un racconto fatto con “grande delicatezza, e non ci saranno scene cruente”.
Durante le riprese, che si sono appena concluse, Angelo è stato interpretato da Lapo, un cane di canile seguito dalla sezione Lndc di Altamura che – insieme agli altri animali sul set – è stato accompagnato passo passo da Roberto Marchesini e dagli educatori cinofili Siua.
E non solo morte, nel film su Angelo: “Abbiamo voluto raccontare anche un pezzetto della vita di Angelo, per poter essere in grado di lasciare anche dei messaggi positivi e di speranza a tutti coloro che decideranno di guardare il nostro film”, spiega il regista Andrea Dalfino. “Vorremmo anche – prosegue – che questa tragedia non sia avvenuta invano, da qui l’idea di devolvere tutti gli eventuali proventi a progetti in favore degli animali maltrattati”.


Categorie: Animali e Cultura

Vivere con lupi, orsi e cinghiali? Arriva alla Ca' Foscari il master per i professionisti della convivenza

06/09/2017

Se parliamo di lupi, orsi e cinghiali solo quando scatta l’emergenza, significa che l’approccio è sbagliato e mancano le giuste professionalità. Da questa esigenza nasce a Ca’ Foscari il primo master che insegna a gestire nel migliore dei modi la coesistenza tra uomo e animali selvatici, tutelando la biodiversità in punta di diritto.
Si tratta del master in Gestione e amministrazione della fauna selvatica, un percorso formativo unico nel panorama nazionale, che formerà professionisti in grado di “far dialogare l’ordine della natura con l’ordine del diritto”, come spiega il direttore Marco Olivi, giurista e professore al Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari Venezia.
“L’emergenza mal si sposa con la quotidianità del problema, che richiede invece scelte di sistema – afferma il docente cafoscarino – Si diffondono numeri e soluzioni basati su ideologie o interessi di parte, ma privi di analisi scientifica. Oppure, assistiamo a scelte corrette dal punto di vista gestionale, ma che si infrangono a contatto con l’ordinamento giuridico”.
“Basti pensare al piano nazionale del lupo frutto di anni di ricerche, ma che ha subito un arresto in sede di Conferenza Stato Regioni. O al caso delle leggi regionali sul controllo del cinghiale dichiarate incostituzionali”, aggiunge il docente.
Le lezioni del master, promosso da Ca’ Foscari Challenge School, partiranno a novembre. Seguiti da docenti specializzati, i partecipanti matureranno competenze sia nel campo della biologia che nelle materie giuridiche.
Il progetto formativo sta già destando molto interesse sia da parte dei corpi speciali dedicati alla tutela delle aree naturalistiche, sia da parte delle istituzioni e amministrazioni di competenza proprio per l’originalità, l’attualità del tema e l’interesse nazionale e internazionale per le figure professionali a cui si rivolge.


Categorie: News dal Mondo

Come affrontare l’ascesso nel gatto. Perchè e come si forma

06/09/2017

L’ascesso è un forma di infezione batterica della pelle del gatto molto comune soprattutto come conseguenza di zuffe fra gatti o piccole ferite anche accidentali. Gli ascessi non vanno mai sottovalutati perché possono degenerare e creare infezioni anche più gravi.
L’ascesso è dovuto alla formazione di pus sulla pelle del gatto in genere a seguito di una ferita o di un morso di un altro gatto. I batteri che arrivano dalla saliva o da una ferita si moltiplicano provocando un’infezione che nel giro di due o tre giorni si gonfia accumulando pus, un liquido dal cattivo odore e di colore giallastro.
Il pus si accumula in un unico punto fino a quando diventa maturo e scoppia. A volte però è necessario l’intervento di un medico per la rottura dell’ascesso.
Gli ascessi si formano sulle zampe, sul muso, alla base della coda, sulle guance, sotto ai denti dei gatti. In alcuni casi se il gatto si è ferito con un corpo estraneo potrebbe esser rimasto al centro dell’ascesso una parte dell’oggetto, in questo caso non potrà guarire finché l’oggetto non sarà rimosso.
I gatti affetti da FIV, FeLV, o diabete, o quelli più deboli, sono sottoposti a maggior rischio di ascesso perché hanno le difese immunitarie più basse di un gatto sano.
Un ascesso è in genere facilmente riconoscibile perché la zona infetta presenta un rigonfiamento più o meno importante, intorno può esserci perdita di pelo, la ferita è calda, segno di infezione.
Un ascesso inizialmente può essere duro al tatto, quando invece diventa maturo si fa più morbido al centro, pronto per aprirsi e far sgorgare il pus. Può capitare che quando il gatto ha un ascesso abbia la febbre, sia insofferente, inappetente, e mostri segni di malessere generale.
Come capire se il gatto ha un ascesso
È piuttosto semplice capire se il proprio gatto ha un ascesso perché i sintomi sono chiari, la zona è dolorante oltre che gonfia e calda. Non bisogna però sottovalutare mai la presenza di un ascesso per evitare che l’infezione possa degenerare. Inoltre è importante che il veterinario ne identifichi la causa. In alcuni casi può essere necessario procedere con test di laboratorio per identificare i batteri presenti e quindi trovare l’antibiotico più efficace. Vedi Come dare le medicine.
Come curare l’ascesso
Non si deve assolutamente mai e in nessun caso cercare di incidere da soli l’ascesso per far fuoriuscire il pus.
È soltanto il veterinario che può procedere a questa operazione. Si deve portare il gatto dal medico così che possa identificare la cura migliore. In genere si procede con la somministrazione di antibiotici per iniezione cutanea o per via orale. La cura non deve mai essere interrotta prima anche se si vedano segni di guarigione definitiva. Spesso ai primi miglioramenti si tende a sospendere l’antibiotico senza finire la posologia indicata dal veterinario, anche perché può essere davvero difficile con alcuni gatti dargli delle pastiglie, ma questo comportamento è decisamente sbagliato e pericoloso in quanto rischia di vanificare l’intera cura. Vedi Come dare le medicine al gatto. Se la terapia è stata eseguita in modo corretto in genere il gatto guarisce del tutto in sette/dieci giorni.
Può capitare che il veterinario proceda con ulteriori controlli e test, soprattutto in casi di morsi o ferite provocate da altri gatti, per scongiurare il contagio di altre malattie infettive. Per questo è importante sempre far vaccinare il proprio gatto e seguire sempre i richiami annuali.
I gatti più soggetti ad ascessi sono ovviamente quelli che vivono all’aperto o in semilibertà in quanto sono più a diretto contatto con altri gatti o con oggetti che possono procurargli ferite e lesioni.
Nei casi di ascessi più lievi si può procedere con cure e rimedi naturali, ad esempio facendo degli impacchi caldi, non bollenti, di calendula per agevolare la fuoriuscita del pus.
È sempre meglio comunque consultare il medico.
Per proseguire la lettura e approfondire i vari tipi di ascessi che si possono presentare sul corpo del gatto cliccare qui


Categorie: Curiosità

Strage di cuccioli al paese di S. Pio, San Giovanni Rotondo (Fg). Enpa: il Comune dia finalmente impulso alla lotta contro il randagismo

06/09/2017

San Giovanni Rotondo, il paese di S. Pio, che dovrebbe essere pervaso d’amore e generosità d’animo per Lillo, Sweet, Faustino, Rocco, Liv, Marta, tutti cuccioloni con età compresa tra sei mesi e un anno,  si è trasformato in una tomba. Qualche anima malvagia, per pura cattiveria, li ha avvelenati mentre,  accuditi dai volontari Enpa, aspettavano una famiglia tutta loro Si trattava di animali tenuti in stallo dalla locale Sezione Enpa che li aveva sistemati, in attesa di una adozione, presso un terreno recintato messo a disposizione dell’associazione da uno dei suoi soci. La terribile scoperta è avvenuta sabato pomeriggio quando una volontaria, recatasi a dar da mangiare agli animali, li ha trovati privi di vita e riversi su un fianco. Gli autori di questo delitto sono ignoti, ma l’Enpa di San Giovanni Rotondo ha già denunciato il fatto alle autorità competenti che si sono attivate per la ricerca di ogni elemento utile a identificare il o i colpevoli. «Di fronte a un fatto così agghiacciante – dichiara Gloria Pia Capodilupo, presidente della Sezione Enpa di San Giovanni Rotondo – mi auguro che il Comune promuova controlli a tappeto e incentivi le sterilizzazioni, così da dare finalmente impulso alla lotta contro il randagismo».  


Categorie: News dal Mondo

Pomezia dona un Parco-canile ai randagi. Il Sindaco: “E’ il primo ma non un punto di arrivo ma di passaggio degli animali"

05/09/2017

Il sindaco Fabio Fucci e la Giunta comunale di Pomezia hanno deliberato il progetto preliminare di un nuovo parco-canile a Pomezia che sorgerà a via Vaccareccia grazie alla riqualificazione di un’ex area militare dismessa. Il progetto interessa un lotto di oltre 15mila metri quadri su cui insistono 5 edifici abbandonati che verranno recuperati e riconvertiti per la realizzazione di un parco con canile all’interno. “Con questo progetto introduciamo un’idea innovativa di canile – aggiunge Fucci – Il canile infatti non va pensato come un luogo di arrivo per l’animale, ma di passaggio, pertanto va studiato e progettato come tale. Il parco-canile si differenzia dal canile tradizionale per un’ampia varietà di servizi dedicati ai cani e al rapporto uomo-animale e soprattutto per una maggiore disponibilità di spazio, con box di ampie dimensioni e un’abbondante presenza di aree verdi, indispensabili per il benessere degli amici a 4 zampe”.


Categorie: News dal Mondo

Scrittrice newyorkese miliardaria lascia 300 mila dollari di eredità ai suoi due gatti, alla sorella resterà quello che i mici non spenderanno

05/09/2017

La bella sommetto di trecento mila dollari farebbe comodo a chiunque ma per due gatti rappresenta un’assicurazione per la vita. E’ infatti la cifra che due gatti di New York, Tiger e Troy, hanno ereditato dopo la morte dalla loro “mamma umana”. La proprietaria dei due mici era la multimilionaria. Ellen Frey-Wouter, scrittrice ed ex dipendente delle Nazioni Unite e ha voluto garantire ai suoi amati gatti una esistenza senza privazioni lasciando loro una parte della sua cospicua eredità che permentterà ai suoi adorati amici pelosi di mantenere lo stesso tenore di vita agiato fino alla morte.
A gestire il patrimonio saranno due tutori che già conoscono i mici e i loro gusti, che dovranno «seguire le istruzioni lasciate dalla proprietaria», comparsa all’età di 88 anni.  
Ellen Frey-Wouter non ha pensato solo ai suoi gatti a cui ha destinato una parte del suo patrimonio di 3 milioni di dollari e che verranno divisi, secondo le sue disposizioni, tra chi ha lavorato con lei, il suo avvocato e una grossa fetta alla associazioni benefiche. L’unica esclusa sembrerebbe la sorella della defunta che dovrà accontentarsi di quanto resterà alla morte dei due eredi felini.


Categorie: News dal Mondo

Torna "Pappa per tutti" la raccolta punti Friskies per aiutare i trovatelli dei rifugi Enpa (video)

05/09/2017

E’ partita la raccolta pasti “Pappa per Tutti”: l’iniziativa che, dal 2014 a oggi, ha permesso di donare un milione di pasti ogni anno agli ospiti dei rifugi ENPA. Chiunque può dare un aiuto acquistando PURINA FRISKIES nei mesi di settembre e ottobre: un piccolo gesto per dare tutti insieme un grande contributo e nutrire la felicità dei pet che non hanno famiglia.
Marco Bravi, Presidente Consiglio Nazionale e Responsabile Comunicazione e Sviluppo iniziative di ENPA, sottolinea: “Noi lavoriamo spinti da una grande passione e convinti del fatto che la vita, insieme agli animali, si arricchisce. Condividiamo questa stessa visione con Purina e per questo siamo felici di collaborare con questa azienda, ormai da tempo. Grazie a queste campagne di sensibilizzazione e di raccolta pasti” continua Marco Bravi “siamo convinti che, non solo riusciremo a prenderci cura ancora meglio dei pet che ospitiamo, ma che riusciremo anche a diffondere un messaggio di maggiore apertura della società nei confronti degli animali da compagnia in generale. Il video abbinato al lancio dell’iniziativa è stato registrato nelle strutture ENPA di Torino e Monza; ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla sua realizzazione”.
L’iniziativa ha anche lo scopo di sensibilizzare il pubblico italiano su una tematica molto importante: l’adozione consapevole e responsabile. In Italia, infatti, ogni anno – con un picco pari al 30% in estate – vengono abbandonati 160.000 pet, 80.000 gatti e 80.000 cani. 35.000, invece, sono i cani e i gatti abbandonati che vengono ospitati nei rifugi Enpa di tutta Italia che provvedono al loro sostentamento, a partire da una sana alimentazione, aspetto fondamentale per garantire loro un futuro.
“Friskies è un brand da sempre impegnato in campagne di sensibilizzazione a sfondo benefico a favore dei pet meno fortunati e in Purina siamo orgogliosi di portare avanti iniziative come questa al fianco di Enpa, che ormai da anni ci permette di dare il nostro aiuto e di essere accanto ai cani e ai gatti purtroppo ancora in attesa di una famiglia” afferma Thomas Agostini, Direttore Marketing BU Grocery di Purina.
“Felici Insieme” è il progetto ambizioso attraverso cui PURINA FRISKIES coinvolge gli italiani in attività e campagne di solidarietà all’insegna del benessere e della gioia dei pet, soprattutto di quelli meno fortunati. A marzo 2017, in occasione della Giornata Mondiale della Felicità, con il progetto “Felici Insieme”, PURINA FRISKIES ha donato 5 Mobility Kit ai rifugi ENPA di Perugia, Verona, San Giovanni Valdarno, Valle dell’Aniene e Torino. Queste aree gioco sono studiate da esperti per aiutare cani e gatti abbandonati a socializzare, affinché riacquistino fiducia nelle persone e diventino quindi più velocemente “adottabili”.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Sfiniti da caldo, siccità e incendi, finiti dalle doppiette. La doppia vigliaccheria della caccia 2017

05/09/2017

Sono morti a milioni, questa estate. La siccità li ha uccisi per la sete, gli incendi li hanno ammazzati bruciati, soffocati o per fame vista la distruzione dell’habitat che ha massacrato la microfauna e gli insetti di cui si nutrono abitualmente. I pochi sopravvissuti stremati, sfiniti, debilitati che sono usciti dai loro rifugi, già ridotti dalla pressione antropica, per cercare cibo ed acqua hanno trovato in queste ore i cacciatori delle pre-aperture a finirli.
  “Non è una questione di ambientalismo o animalismo” commenta amareggiato Marco Bravi, Presidente del Consiglio Nazionale di Enpa “basterebbe solo il buon senso dei normali cittadini a capire che quest’anno non si può, non si deve cacciare. Neanche il parere dell’ISPRA è bastato: e dire che invece la lobby venatoria l’ha sempre considerato autorevole quando dava parere favorevole alla caccia di questo o quello. Le Regioni hanno dato l’ok alla pre-apertura della caccia come se niente fosse. Come in tutte le vicende umane, quando all’incompetenza si mischia l’arroganza, sono tragedie; si arriva alle grottesche affermazioni di un amministratore toscano – ‘oggi vedete pioverà, quindi dov’è il problema?’ – dimenticando che veniamo da una tragedia ambientale da cui il territorio si riprenderà, forse e se tutto andrà bene, fra una decina d’anni. E lo Stato, anziché cercare di aumentare il più possibile i controlli su questo scempio, riduce sempre più i poteri agli organi di controllo volontari, ridimensionando quelli statali. La caccia è da sempre la viltà di pochi armati fino ai denti che uccidono non per necessità, ma per divertimento esseri indifesi, pacifici e schivi, che chiedono solo di vivere la loro natura. Oggi, uccidendo animali sfiniti, la vigliaccheria raddoppia ed a perdere siamo tutti noi”. (Enpa)


Categorie: News dal Mondo

All’Ikea, con il menù del Wwf, s’impara a conoscere e rispettare il mondo animale

05/09/2017

Il Wwf entra all’Ikea per sensibilizzare i bambini e loro famiglie sul mondo degli animali e della natura, attraverso il tema dell’alimentazione sostenibile. Dal primo settembre, infatti, due nuovi menù bimbi saranno disponibili nei ristoranti Ikea: il BIO Pollo a forma di cavallino, tipico della tradizione svedese, con le patatine da agricoltura biologica o la BIO  Pastasciutta. Entrambi i menù sono accompagnati da BIO Succo e BIO Polpa di frutta.
Il momento della scelta del pasto si trasforma in un’occasione di gioco e di educazione, grazie al nuovo kit regalo realizzato in collaborazione con il Wwf.
Il nuovo kit-gioco pensato da Ikea e Wwf prevede al suo interno 10 magnestick, raffiguranti altrettanti animali a rischio come l’orango, la tigre e il panda.
La vera novità, però, è la realtà aumentata.
Scaricando l’app ‘Colleziona la natura Ikea’, si dovrà inquadrare il magnestick con lo smartphone o con il tablet per far sÏ che le immagini prendano vita sullo schermo. Sempre attraverso l’app si  potranno scoprire curiosità riguardo ogni animale raffigurato e accedere a ricette per preparare piatti gustosi che ricordano le abitudini alimentari delle varie specie.
Insieme ai magnestick, i bambini troveranno nel kit-gioco un piccolo ‘manuale dell’esploratore’ con giochi ed altre informazioni, su ogni animale.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Sentenza choc dagli Stati Uniti:i cani abbaiano troppo, i giudici ordinano il taglio delle corde vocali

05/09/2017

Una Corte d’Appello in Oregon ha ordinato ad una coppia di allevatori di cani di operarli per recidere loro le corde vocali, accogliendo il ricorso dei vicini contro il continuo abbaiare dei giganteschi mastini tibetani, pratica molesta iniziata ormai 15 anni fa.
La sentenza, scrive il Washington Post, e’ l’ultimo sviluppo – per ora – di una lunga guerra legale iniziata nel 2002 quando Karen Szewc e John Updegaff iniziarono ad allevare i mastini tibetani, grandi cani pelosi usati originariamente per proteggere le pecore, a Rouge River in Oregon.
Una coppia di vicini inizio’ poco dopo a lamentarsi dei latrati molesti dei cani che abbaiavano senza soluzione di continuita’ soprattutto quando i ‘padroni’ si allontanavano da casa o partivano per lunghi viaggi. Coppia che presento’ la prima denuncia non contro i cani ma contro i loro padroni.
Gia’ nel 2004 e nel 2005 la coppia di allevatori venne redarguita dalla contea di Jackson, dove vivono, per aver violato le regole locali sulla gestione dell’allevamento per consentire ai loro cani, all’epoca solo due, di “abbaiare a lungo e spesso”. I due si difesero sostenendo allora, ed ancora oggi, che vivono su un proprieta’ di poco piu’ di un ettaro e quindi la loro non era un semplice casa ma una ‘fattoria’ cui le regole della contea non si applicano. La contea respinse la loro posizione e inflisse una multa iniziale di 400 dolari oltre ad ordinare loro per la prima volta di far tacere i due cani.
Incuranti della decisione delle autorita’ locali e continuando a sostenere di gestire una fattoria, gli allevatori di mastini tibetani andarono avanti mentre i cani erano diventati sei. Ad aprile del 2015 vennero condannati a pagare 238.000 dollari in danni ai vicini.
Oggi la scelta draconiana ma obbligatoria visto il rifiuto degli allevatori di operare scelte alternative come usare collari che – sul principio dei cani di Pavlov – emettono scariche elettriche non letali ogni volta che i cani abbaiano.
Inevitabili le accuse degli animalisti. L’intervento, spiega il Post, prevede la rescissione di parte o di tute le corde vocali per ridurre il volume dei latrati o, nei casi piu’ radicali, per impedire loro di abbaiare. (AGI)


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Sabato 9 settembre torna la raccolta alimentare Banco alimentare e Balzoo presso i negozi Maxi Zooper i quattrozampe meno fortunati

04/09/2017

Maxi Zoo, parte del gruppo tedesco Fressnapf, la più importante catena retail europea dedicata ad alimenti e accessori per animali, annuncia la quarta giornata di raccolta alimentare organizzata in collaborazione con Balzoo, Banco Italiano Zoologico Onlus, per sabato 9 settembre.
Durante l’intera giornata di sabato 9 settembre, presso tutti i punti vendita Maxi Zoo, sarà possibile partecipare alla raccolta alimentare promossa da Balzoo, da tempo impegnata nell’aiutare cani e gatti più bisognosi e che prosegue con questa quarta giornata nell’offrire i prodotti alimentari raccolti ad associazioni animaliste e canili su tutto il territorio nazionale, nonché a  famiglie con difficoltà nell’alimentare correttamente il proprio cane o gatto – prevenendo così un eventuale abbandono – e agli ospiti delle strutture di accoglienza accompagnati da animali. “Ogni nuova edizione della raccolta alimentare è un successo e ci teniamo a ringraziare chi dona e naturalmente anche i volontari Balzoo” 


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