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L’IHP, associazione sempre pronta ad aiutare cavalli, asini e muli, chiede aiuto per trasferire i suoi animali

27/09/2014

IHP, Italian Horse Protection Association, punto di riferimento per tutti gli equidi maltrattati o in difficoltà, sapeva da tempo di dover lasciare la sua sede attuale e ora è arrivato il momento di trasferire gli animali nella nuova struttura. Un’operazione costosa e complessa perché  le richieste di intervento non conoscono soste, insomma l’Associazione deve superare questo momento difficile con l’aiuto di tutti quelli che capiscono il valore del suo grande impegno.
L’IHP in una nota ha comunicato che “la ricerca, avviata mesi fa, ha portato all’individuazione di una struttura nello stesso Comune di Montaione, concessa in affitto da un privato cittadino: questo consentirà di gestire più facilmente le complicate operazioni di spostamento ed eviterà agli animali un eccessivo stress per il trasporto. Stiamo continuando a valutare altre opzioni ancora migliori per rispondere ai crescenti impegni di IHP ma nell’immediato dobbiamo liberare i terreni attuali e offrire ai cavalli una sistemazione che risponda alle loro esigenze.
Adesso più che mai serve l’aiuto dei nostri sostenitori e di tutte le persone che hanno a cuore le sorti dei cavalli e degli altri equidi: l’IHP, in questi primi 5 anni di vita, ha dimostrato una eccezionale capacità di aiutare questi animali talvolta salvati da situazioni disperate e di offrire loro – a volte al costo di grandi sforzi – un futuro migliore. Ma siamo ancora agli inizi e con risorse molto limitate.
Questo trasloco sarà un’operazione costosa e complicata per le attuali forze della nostra associazione, ma vorremmo che le enormi difficoltà si trasformassero in una grande opportunità di crescita e in un ulteriore grande salto di qualità.
Stiamo organizzando weekend di lavoro sul campo per allestire paddock e strutture, così come eventi di raccolta fondi (anche localmente). C’è una lista di materiali e macchinari che speriamo di avere in regalo. E poi ci sarà la parte più delicata che riguarderà lo spostamento dei cavalli. I tempi sono ristrettissimi, l’operazione trasloco è già in corso: partecipa anche tu!
Per aiutarci con una donazione (scrivendo la causale “trasloco”) clicca qui.
Per inviarci materiale, clicca qui per vedere la lista di ciò che ci serve. Contattaci poi per dettagli: 327 9041393 – ihp@horseprotection.it


Categorie: Curiosità

Micino finito nelle acque del Meschio salvato da un giovane di Serravalle (TV) che lo adotta (video)

27/09/2014

Come il micino sia finito in fondo agli argini del fiume Meschio non è chiaro, forse qualcuno potrebbe aver deciso di liberarsi di quel cucciolo indesiderato gettandolo nelle acque impetuose e gelide del fiume che attraversa il centro storico di Serravalle. Il gattino, nella sfortuna però, è riuscito a non cadere subito in acqua ma è finito in un buco del muro di contenimento del fiume dove è rimasto bloccato per un giorno intero fino a quando la corrente lo ha trascinato più avanti verso la sua salvezza. Qui qualcuno lo ha visto e subito ha chiesto aiuto a Simone, un giovane con grande cuore e fisico che senza esitazione si è calato nelle acque gelide del Meschio riuscendo a recuperare il micino ormai stremato. Ma non finisce qui, il giovane ha adottato il piccolo dandogli seduta stante il nome: Mescolino. Qualcuno dei presenti ha immortalato il salvataggio in un video caricato su youtube.


Categorie: News dal Mondo

Stellina, barboncina trovata in fin di vita tra i rifiuti, ha vinto la malvagità di chi l’aveva abbandonata e grazie ai volontari Oipa, si è rimessa in piedi

27/09/2014

Un altro abbandono estivo, aggravato dalle condizioni in cui si trovava Stellina, la barboncina che a metà agosto ha guaito disperatamente per una settimana tra i rifiuti a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, fino a quando una ragazza l’ha vista mentre andava a buttare la spazzatura.
Ora, grazie all’aiuto dei volontari dell’Oipa, si è rimessa in piedi.
La giovane che l’ha trovata ha chiamato prima le autorità, che non si sono presentate – segnala l’associazione animalista in una nota – e poi il coordinatore regionale delle guardie zoofile Oipa, Fabio Calì, il quale ha subito riscontrato una situazione di estrema urgenza.
La barboncina, tra i rifiuti, non riusciva nemmeno ad abbaiare, era stremata dalla fame e dalla sete, magrissima. Pelle e ossa, totalmente deperita.
Quasi non aveva la forma di un cane e la pelle del viso in alcuni tratti era così ulcerata che i lembi delle orecchie si attaccavano al musino. Sembra evidente che sia stata abbandonata quasi in fin di vita dopo un lungo periodo di maltrattamento e di stenti.
Il numero uno delle guardie zoofile Oipa locali l’ha subito presa e portata dal veterinario, accogliendola a casa sua per curarla.
Adesso ha preso un po’ di peso e ha cominciato ad abbaiare flebilmente. Ha 5-6 anni e sarà adottabile quando si sarà completamente ripresa. Per sapere come aiutare la cagnetta, clicca qui. (oipa.org)


Categorie: News dal Mondo

Camera approva mozioni su tutela diritti animali nel semestre italiano di Presidenza Ue ma non rappresenta un cambio di rotta

26/09/2014

Si’ dell’Aula della Camera alle mozioni sulle iniziative per la tutela dei diritti degli animali nell’ambito del semestre italiano di presidenza Ue. In base ai testi approvati, il governo risulta impegnato, tra l’altro: a caratterizzare la Presidenza del Consiglio dell’Unione europea con iniziative tese a “dare piena applicazione al riconoscimento degli animali come ‘esseri senzienti’; a rafforzare l’ufficio veterinario della Commissione europea al fine di garantire un efficace controllo dell’applicazione delle normative comunitarie a tutela degli animali; a introdurre una normativa comunitaria per la tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo, che, fra l’altro, preveda il divieto di uccisione di cani randagi e gatti vaganti, lo sviluppo di programmi di prevenzione con adeguati programmi di sterilizzazione e adozione, l’identificazione tramite microchip e la registrazione obbligatoria collegata a un sistema di tracciabilita’ europea, il contrasto al traffico di cuccioli anche attraverso l’Europol ed ai combattimenti fra cani”.
Il governo e’ quindi impegnato: “a realizzare una legislazione che renda l’Unione europea libera dalla prigionia degli animali per fini ludici; a vietare l’importazione e la commercializzazione delle “specie invasive aliene” e stabilire che i metodi di loro contenimento prevedano unicamente misure
incruente, rispettose della vita e della sofferenza dei soggetti interessati; a sostenere il riconoscimento e l’utilizzazione dei metodi sostitutivi di ricerca all’uso di animali ed estendere il divieto di test animali previsti per i cosmetici e i loro ingredienti ai prodotti di detergenza e loro ingredienti”.
Ma per il mondo animalista non ci saranno concreti passi avanti per gli animali nei circhi, l’uccisione di animali selvatici nelle aree di Rete Natura 2000, gli allevamenti di animali da pelliccia e nessun impegno sul trasporto commerciale di animali con l’introduzione del limite massimo di otto ore di viaggio. Nessun intervento neppure sulla macellazione religiosa. Lontano ancora il concetto degli animali come esseri senzienti.


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Bruciò 4 cuccioli. “Un gesto di inaudita crudeltà” per il procuratore e lo condanna a un anno di carcere

26/09/2014

Quattro cuccioli di cane furono cosparsi di liquido infiammabile e dati alle fiamme, lasciati
morire tra atroci sofferenze: per questa ragione e’ stato condannato ad un anno di reclusione un operaio di 60 anni, proprietario del fondo agricolo dove alcuni volontari avevano temporaneamente sistemato, in un casolare abbandonato, gli animali. “Un gesto di inaudita crudelta’”, ha
detto durante la requisitoria il procuratore che ha chiesto una condanna severa. La notizia e’ riportata sulla edizione locale de ‘La Repubblica’.
Gli animalisti, che avevano trovato i cagnolini abbandonati in una busta di plastica, avevano sistemato i cuccioli in un casolare diroccato, nelle campagne di Leporano (Taranto) portando loro coperte, ciotole e cibo. Si erano attivati per farli adottare: due dei cuccioli avevano gia’ trovato famiglia e stavano per essere trasferiti a Torino. Ma un giorno i volontari entrarono nel casolare e scoprirono che i cuccioli erano stati dati alle fiamme. Le indagini, dopo la denuncia dei volontari,
portarono alla identificazione del responsabile: il proprietario del fondo agricolo. Dieci associazioni animaliste hanno chiesto di costituirsi parte civile contro l’imputato ma solo due sono state ammesse al processo.


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Bimba uccisa da cane. L'importanza della scelta del cane soprattutto se in famiglia ci sono bambini

26/09/2014

Una tragedia che lascia sgomenti quella della bimba di Fiano Romano aggredita dal pastore tedesco di famiglia su cui la Procura di Rieti, come atto dovuto, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e omessa vigilanza di minore. In attesa che vengano chiarite le dinamiche di questo terribile incidente che ha straziato la famiglia della piccola, è bene ricordare come ha dichiarato Salvatore Montemurro, presidente dell’Osservatorio italiano cani mordaci, in un’intervista rilasciata all’Ansa, la grande importanza della scelta del cane soprattutto se in famiglia ci sono bambini.
Un pastore tedesco come quello che ha ucciso la bimba ”non e’ sempre un buon cane di famiglia, perche’ ha forti istinti di guardia, controllo e anche predatori, insieme a una grande vitalita’ che necessita’ di essere sfogata. Per questo va inserito nelle famiglie in modo lento e graduale, con l’aiuto di un addestratore esperto”. Lo afferma ”Il pastore tedesco e’ il piu’ apprezzato dagli eserciti per la sua capacita’ di azione e intervento, e’ un cane selezionato per il lavoro di controllo e quindi mantiene intatti i suoi istinti. Ha bisogno di un padrone che lo sappia far sfogare attraverso l’attivita’ sportiva”, ha spiegato all’Ansa Montemurro.
Far socializzare il cane e il bambino e’ fondamentale, perche’ senza un corretto inserimento ”il bimbo, per il cane, resta un estraneo”, prosegue Montemurro. I bambini, inoltre, ”sono incapaci di leggere i segnali che danno fastidio al cane, per cui vanno educati. Devono sapere che mentre il cane mangia, dorme o gioca col suo osso, non va infastidito. E nel gioco tra cane e bimbo deve essere sempre presente un adulto”.
Piu’ in generale, evidenzia l’esperto, ”esistono cani da compagnia e cani da utilita’. Chi non ha bisogno di un cane da utilita’, ad esempio per la guardia, o non ha tempo per far socializzare il cane con il bimbo, e’ bene che scelga un cane da compagnia come un barboncino o uno yorkshire”, che hanno anche il vantaggio di una taglia medio piccola: ”pure un cane docile ma di grossa taglia, come un labrador o un terranova, nelle fasi di festeggiamento puo’ far male a un bimbo”.
L’Ente Nazionale Protezione Animali, respingendo ogni ipotesi di abbattimento dell’animale, è fin da ora disponibile ad offrire il proprio supporto e la propria collaborazione per la gestione del pastore tedesco.


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Dimentica i documenti del cane, signora viene fatta scendere dal treno nella stazione di Albenga

26/09/2014

Acquista regolarmente il biglietto ferroviario per il proprio cane (un piccolo cocker) ma dimentica il certificato di iscrizione all’anagrafe canina ed il libretto sanitario e l’irreprensibile controllore la fa scendere, senza tanti complimenti, alla prima stazione (Albenga).
E’ accaduto alla signora D.L., salita su un treno intercity a Ventimiglia. L’episodio, rende noto l’Enpa di Savona, andrà purtroppo ad allungare l’elenco dei casi di discriminazione cinofoba di cui sono sempre più spesso vittima i proprietari di cani, in una Riviera dove non si contano più – soprattutto d’estate – simili manifestazioni di intolleranza con turisti allontanati da spiagge, aree pedonali, giardini pubblici, bar e ristoranti. Episodi che il più delle volte non riguardano mai persone prepotenti con animali invadenti ma cittadini rispettosi delle leggi, della tranquillità e della sicurezza altrui. «E’ tragicomico – commenta la Protezione Animali savonese – che ciò accada in una regione dove il turismo “a sei zampe” rappresenta una delle poche voci attive del settore , come ben sanno i gestori delle spiagge aperte agli animali grazie alle battaglie condotte proprio da noi.»
Tornando al caso in questione, se è vero da un lato che il regolamento ferroviario prevede che l’accompagnatore abbia il certificato anagrafico ed il libretto sanitario del cane, è altrettanto vero dall’altro che la dimenticanza avrebbe potuto essere sanata accettando in via provvisoria un’autocertificazione subordinata alla successiva presentazione al capostazione di tutti i documenti richiesti per il viaggio del cane. 


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Love story al Parco Nazionale d’Abruzzo: l'orso Mario fugge per abbracciare la sua amata Yoga

21/09/2014

Per amore si fanno pazzie e Mario, un orso marsicano, per raggiungere la sua amata orsa Yoga si è avventurato per diversi chilometri fuori del proprio territorio, nel Parco nazionale d’Abruzzo,  Una sorta di “fuga d’amore” per Mario, 3 anni, circa un quintale di peso e munito di radiocollare, protagonista di recente di un’incursione in un’abitazione nel comune di Villavallelonga (L’Aquila), dove ha costretto i proprietari a calarsi da una finestra nel cuore della notte. Dopo aver attraversato le montagne,l’animale ha raggiunto Pescasseroli (L’Aquila), dove si trova il Centro visita del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), per raggiungere l’orsa. Arrivato al recinto dell’amata Yoga, Mario si è fermato per un po’ di tempo, insofferente, vista l’impossibilità di entrare e avvicinarsi all’orsa, molto più anziana e come lui protagonista di diverse scorribande. A fatica il personale del Parco è riuscito a ricondurre l’orso Mario sul sentiero da dove era arrivato. L’amore non conosce ostacoli e Mario sicuramente ritenterà


Categorie: News dal Mondo

Un cane divo dello schermo può influenzare la scelta di un cucciolo per almeno10 anni

11/09/2014

Chi non ricorda i simpatici cuccioli dalmata de “La carica dei 101” che entusiasmarono le platee facendo impennare le vendite (e i non pochi abbandoni) di tanti Pongo e Peggy? I dalmata sono solo una delle razze che in seguito al successo di film o serie televisive, sono state protagoniste di veri e propri ‘boom’ di richieste presso gli allevamenti, anche italiani. La saga di Lessie ha fatto conoscere e desiderare i collie, l’ispettore Rex ha illuso tanti che bastasse avere un pastore tedesco per garantirsi un supereroe a quattrozampe. Ora un nuovo studio mostra che l’impatto delle pellicole sulla popolarità di un certo tipo di quattrozampe può durare fino a 10 anni. A rilevarlo sono stati gli
esperti dell’Università di Bristol, della City University di New York e della Western Carolina University, che hanno pubblicato una ricerca ad hoc sulla rivista ‘Plos One’.
I ricercatori hanno utilizzato i dati dell’American Kennel Club, che possiede il più grande registro di cani del mondo, per un totale di oltre 65 milioni di esemplari. Hanno inoltre analizzato un totale di
87 film con protagonisti i migliori amici dell’uomo. Hanno scoperto che i lungometraggi sono spesso associati a un aumento della popolarità delle razze proporzionale al numero di persone che va al cinema nel primo fine settimana di lancio del film. E che questa influenza può durare fino a 10 anni, modificando le scelte nell’adozione di un animale anche molti anni dopo che si è visto il
film.
Per le 10 pellicole di maggior successo gli autori hanno rilevato che sono stati venduti 800.000 cani in più nei 10 anni successivi all’uscita della pellicola, rispetto a quanto ci si sarebbe potuti aspettare analizzando i trend precedenti.
Inoltre, per fare un esempio, ‘Torna a casa Lassie’ del 1943 è stato associato, nei due anni successivi, a un incremento del 40% delle adozioni di Collie. Ancora più evidente l’effetto del film Disney ‘The Shaggy Dog’ (‘Geremia cane e spia’) del 1959, che ha fatto aumentare di 100 volte le adozioni di Old English Sheepdog (conosciuto come ‘Bobtail’).
Infine, gli autori hanno scoperto il cinema punta sempre di più sulla tenerezza dei quadrupedi per conquistare pubblico: se fino al 1940 veniva prodotto meno di un film l’anno con protagonisti cani, nel 2005 si è arrivati a una media di 7 l’anno.


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Nuovo parroco scaccia i gatti del suo predecessore dal giardino della chiesa. Non basta chiamarsi Francesco per amare tutte le creature di Dio

11/09/2014

La sezione della Lega del Cane di Teramo sta vivendo una triste vicenda di ottusa cattiveria che lascia sconcertati e lancia un appello per trovare una casa ai gatti sfrattati dalla Chiesa.
“C’erano una volta”, come nelle favole, dei gatti felici che vivevano nei pressi di una parrocchia a Teramo. Li accudiva, con amore e pazienza, il parroco e ne veniva ricompensato con miagolii e fusa, e tutto il tenero affetto che il gatto domestico usa riservare al suo compagno uomo. I gatti del parroco avevano la sabbiolina e tutte le cuccette con le copertine allineate in un locale adiacente il giardino, ciotoline sparse nel cortile con crocchette, latte e acqua a volonta’. Erano mici che vivevano sereni, sdraiati pigramente al sole sull’erbetta, sui davanzali, sui muri che circondano la chiesa. Circe, una delle più anziane, aveva scelto di vivere sulla tettoia del cortile e aspettava sempre il suo amico umano che dalla finestra del secondo piano le porgeva le ciotole di acqua e cibo. Era un tempo felice, dicevamo, ma destinato a finire come tutte le favole belle: il parroco gattofilo se ne va in pensione e viene sostituito da un nuovo sacerdoto che, nonostante abbia il nome del santo che ha amato tutte le creature di Dio, di gatti nella proprietà della Chiesa non ne vuole sapere.
Cancelli chiusi, porte sbarrate e le ciotole sistemate sulla strada, guardate con sguardo attonito dagli animali che, per loro natura e indole, non sono abituati ai repentini cambiamenti. Teniamo conto, nel leggere questa favola “non” a lieto fine, che i mici della chiesa erano aiutati dalle volontarie della sede teramana della Lega Nazionale per la Difesa del Cane. L’Associazione si occupava delle sterilizzazioni e, più in generale, del loro benessere. Tutte cose che, con l’avvento del nuovo parroco, sono andate purtroppo a “farsi benedire” (per usare un termine “ad hoc”) sostituite dal divieto assoluto di entrare nelle proprietà ecclesiastiche per gatti e umani che volessero assisterli. A nulla son valse le preghiere, le richieste e l’intervento di persone della parrocchia, del vigile ecologico del Comune, dei simpatizzanti e dei volontari di LNDC. Un’unica concessione: un pasto frugale ai micetti fuori dalla chiesa, nell’attesa del loro trasferimento pronto e definitivo in altro luogo.
“La cosa che maggiormente colpisce in tutta questa triste vicenda è vedere come uomini di Chiesa, che spesso immaginiamo più buoni, più caritatevoli verso tutte le creature di Dio si siano dimostrati tanto indifferenti. – afferma Catia Durante, Presidente LNDC sezione di Teramo – E’ stato chiesto anche al Vescovo di Teramo di intercedere per porre fine a un caso tanto grave quanto increscioso, ma ci è stato risposto perché tanta sensibilità non la riservavamo agli esseri umani. A tale affermazione abbiamo semplicemente sottolineato che l’uno non esclude l’altro, e che gli uomini non hanno un cuore per gli esseri umani e uno per gli animali, ma un cuore buono o cattivo.
Il giorno successivo all’incontro con Sua Eccellenza il Vescovo, ci è stato comunicato che per disposizioni superiori i gatti non solo non potevano stare nei cortili della chiesa, ma neanche vicino. Ragion per cui le ciotole venivano spostate dell’altra parte della strada, e a causa di tanta cattiveria, purtroppo un gatto è morto investito.”
Stringe il cuore vedere tante code attorcigliate davanti ai portoni sbarrati di quella che era la loro casa e osservare faccette attonite volte verso l’entrata della chiesa. La strada che si snoda davanti alla Parrocchia è pericolosa, trafficata e senza riparo da piogge e intemperie. E i gattini, abituati alla tenera sollecitudine del Parroco precedente, non sono avvezzi alle mille insidie della società umana. Padre Vittorio e’ stato informato della cruda realtà e ha pregato i volontari di portargli in Liguria la vecchia gatta Calipso, particolarmente legata a lui, purtroppo, gli altri gatti non può ospitarli perché non gli è permesso. E’ bene ricordare, comunque, che esistono leggi specifiche per definire le “colonie feline” (L.281/91) e che, con la sentenza del Tribunale di Milano del 30 settembre 2009 n.23693 si e’ persino precisato che “le colonie feline hanno specifica territorialità”, posto che – in base alla natura del gatto stesso – quest’ultimo ha necessità di un riferimento territoriale. Ma, al di là di definizioni giuridiche, leggi e leggine, interpretazioni e sentenze, nella mente aleggia una domanda. Che fastidio e disagio possono recare i venti gattini a noi umani del Terzo Millennio? Le loro fuse sommesse, il loro pigro sonnecchiare sui gradini del Chiostro, le loro codine alzate in segno di saluto, non inviterebbero il viandante alla meditazione e al raccoglimento? E l’interrogativo, irrisolto, rimane.
Per chi volesse aiutare a trovare una sistemazione adeguata ai gatti sfortunati sfrattati dalla parrocchia a Teramo può contattare la LNDC alla email: legadelcane.teramo@hotmail.it


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La plastica invade i nostri mari, un pericolo per gli animali e la nostra salute

11/09/2014

Linosa, tartaruga, di 20 kg e lunga 56 cm, era stata recuperata dagli uomini di un peschereccio di Lampedusa “avvolta” nella plastica, di cui aveva fatto una scorpacciata scambiandola per meduse.  Curata per 11 giorni presso il centro di recupero per tartarughe marine del Cts di Linosa, da cui ha preso il nome, ha ripreso il mare, di nuovo in forma. Ma non tutti gli animali marini sono così fortunati nel nostro mare invaso dalla plastica.
Nel mare Mediterraneo ci sono 250 miliardi di particelle di plastica, pari a 115mila microplastiche a chilometro quadrato, materiali dispersi che sono pericolosi per pesci, tartarughe e per l’uomo. Una missione franco-italiana coordinata da Ispra e Universita’ di Genova con Ifremer Francia, sta monitorando gli effetti di questi inquinanti sull’area pelagica col progetto pilota ‘Plastic Busters’ grazie a una crociera che tocca le coste toscane, liguri e corse, a bordo della nave oceanografica ‘Astrea’.
Il problema spiegano Francois Galgani di Ifremer Francia e la biologa Maria Cristina Fossi dell’Universita’ di Siena e’ che le microplastiche non solo vengono ingoiate da tartarughe e pesci e vengono ingerite dagli umani nell’alimentazione, ma veicolano anche patogeni e assorbono contaminanti. La spedizione che tocchera’ nei prossimi giorni Sanremo, Corsica, Asinara per terminare a Livorno il 18 settembre, monitorera’ gli effetti delle microplastiche anche su cetacei e balene del Santuario dei cetacei.
“Oggi cerchiamo di capire se le microplastiche si accumulano in qualche area del santuario Pelagos – ha detto Fossi – In futuro vorremmo mappare tutte le plastiche nel Mediterraneo grazie a un network internazionale”.
A questo tipo di inquinamento fa da cartina tornasole la tartaruga Caretta Caretta: ben il 13 per cento di quelle che finiscono spiaggiate in Sardegna (l’80 per cento di quelle sulle coste spagnole) hanno delle microplastiche nello stomaco. “Non e’ detto che le tartarughe siano morte per la plastica, ma sono gli animali che ne rivelano meglio gli effetti nefasti perche’ le tartarughe scambiano le plastiche per meduse” spiega Galgani.
I dati sull’inquinamento marino sono esponenziali: nei mari del mondo vengono immessi 7 miliardi di tonnellate di rifiuti ogni anno.


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“Aperidog” con birra per i quattrozampe di Napoli domani alla CANbridge University

10/09/2014

CANbridge University, Centro cinofilo partenopeo  organizza un “aperitivo a 6 zampe! Speciale birra analcolica per cani!” per i prossimi 11 e 18 settembre.
L’aperidog si terrà entrambe le volte alle 19.00, in via Camaldolilli 79: “Cani, gatti e proprietari sono tutti invitati ad un insolito happy hour”, in cui saranno offerti buoni sconto e gadget-regalo dalle aziende che parteciperanno a QuattroZampeinFiera.
Particolare l’attenzione per gli amici a quattrozampe. Non solo potranno divertirsi nell’area loro dedicata, ma anche assaggiare la birra per cani di Nat Pharma, una bevanda dedicata ai quattro zampe che non contiene sostanze pericolose come alcool, luppolo, conservanti o coloranti, ma anzi malto d’orzo, brodo in polvere e boswellia serrata, una pianta da sempre utilizzata per i problemi articolari.


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