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Wwf, lancia in Sicilia progetto per fermare traffico rapaci protetti. Mercato illegale ha raggiunto i 23 miliardi di dollari all`anno

03/08/2015

Aquila del Bonelli (nella foto), Lanario, Pellegrino, Capovaccaio, Aquila reale: specie particolarmente rare e dunque protette sono da anni le vittime predilette del prelievo e commercio illegale di rapaci in Sicilia. I piccoli vengono ancora oggi prelevati illegalmente dai nidi e venduti sui mercati europei o, ancora più lucrosi, su quelli mediorientali: il giro di affari globale del mercato illegale di `natura` ha raggiunto i 23 miliardi di dollari all`anno.
Per decenni le popolazioni di queste specie sono state oggetto di interesse da parte di collezionisti e commercianti senza scrupoli, tanto che tutte queste specie sono a serio rischio con poche decine di coppie oramai presenti di Aquila del Bonelli, 5/6 coppie di Capovaccaio, non più di 60/70 coppie di Lanario in tutto il vasto territorio siciliano. L`Aquila del Bonelli, uno dei rapaci più rari del Mediterraneo, è orami presente solo in Sicilia con 20/30 coppie ed è qui in questo territorio che si svolge la intera sfida perchè l`Italia ne conservi una popolazione vitale. L`isola è anche fondamentale per il Capovaccaio che altrove ha visto ridursi drasticamente gli spazi vitali non contando più di 3-4 coppie in tutta la penisola e 5/6 in Sicilia. Questi animali sono stati quasi portati all`estinzione dallo stravolgimento dei loro habitat, dalle modifiche radicali che ha subito il territorio: il prelievo dei piccoli dai nidi rischia di dare la botta finale, di portarli all`estinzione anche perché un pulcino sul mercato illegale può fruttare anche decine di migliaia di euro.
Per questa ragione il WWF, che da anni in Sicilia sta cercando di contrastare il fenomeno con i colleghi della LIPU, del Gruppo Tutela Rapaci e gli agenti del CFS , ha promosso uno specifico progetto LIFE insieme alla Regione Sicilia ed ai suoi Dipartimenti Ambiente e Foreste e con la collaborazione del GREFA (Grupo de Rehabilitacion de la Fauna Autoctona y su Habitat, partner spagnolo di rinomata esperienza). L`obiettivo è di applicare un`attenta vigilanza del territorio, in particolare delle aree comprese nella Rete Natura 2000 che ancora ospitano le specie `bersaglio` e svelare alcuni importanti aspetti ancora sconosciuti della loro vita.


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