Se Hillary Clinton manterrà il suo incarico di Segretario di Stato nella nuova squadra del presidente Obama, il prossimo marzo parteciperà alla Conferenza delle parti COP 16 della CITES (Convenzione sul Commercio Internazionale di Specie selvatiche a rischio) dove si studierà una strategia ampiamente condivisa per combattere il crescente fenomeno del bracconaggio nel mondo.
L’impegno del Governo americano per contrastare l’illegalità nel commercio di Natura sottolinea quanto sia urgente e problematico contrastare il mercato illegale di wildlife la cui recrudescenza in questi ultimi anni rischia di compromettere per sempre la conservazione di specie carismatiche e a serio rischio di estinzione come la tigre, il rinoceronte e l’elefante. Oggi più che mai il commercio illegale di avorio, corna di rinoceronte, ossa e parti di tigre, ha raggiunto livelli allarmanti ed è all’origine della recrudescenza del fenomeno del bracconaggio nei paesi di origine. Ogni anno vengono sterminati centinaia di rinoceronti – nel solo 2011 ne sono sati uccisi 448 in Sud Africa e dall’inizio di quest’anno a ottobre erano già 455 – migliaia di elefanti cadono vittima dei cacciatori di avorio e oltre 100 tigri sono braccate per i mercato delle loro parti tanto che sono circa 3200 le ultime tigri ancora esistenti in Natura. E’ una vera guerra, combattuta a colpi di armi automatiche e kalashnikov che lascia sul campo migliaia di carcasse di animali, alimenta la criminalità, fomenta i conflitti, fa vittime anche tra chi la Natura la vuole difendere come ranger e guardiaparco e condanna alla fame le comunità più povere. E’ una caccia illegale che viene portata avanti con ogni mezzo e che sta creando veri e propri scontri sociali e rischia di compromettere l’economia di paesi in via di sviluppo che nell’ambiente e nelle attività legate a un uso sostenibile di queste risorse poggiano la loro unica possibilità di riscatto. “Il Segretario di Stato americano Hillary Clinton sa bene che il riscatto economico di diversi paesi africani, asiatici o sudamericani passa per una seria e puntale conservazione delle proprie risorse, per la tutela di quel patrimonio naturale che è la loro maggiore ricchezza. Il traffico illegale di animali e piante impoverisce questi paesi, crea instabilità sociale e politica, compromette la loro economia e non fa altro che alimentare le casse della criminalità organizzata interessata a questi contrabbandi. Per questo fermare questo traffico non significa proteggere solo la biodiversità ma garantire un futuro sostenibile a noi tutti.” dichiara Massimiliano Rocco, Responsabile Specie WWF Italia e ufficio TRAFFIC in Italia. Nel marzo prossimo si terrà la Conferenza delle parti COP 16 della CITES (Convenzione sul Commercio Internazionale di Specie selvatiche a rischio) l’augurio è che il nostro paese sappia esserne all’altezza partecipando attivamente alle responsabili scelte che si dovranno assumere, dalla concreta protezione delle specie marine al rispetto dei sani principi precauzionali ” prosegue Rocco. “L’augurio è che tutti i paesi firmatari della CITES come l’Italia, uno dei mercati al mondo più importanti per il commercio di legnami tropicali e pelli di rettile, prendano coscienza di ciò e si assumano le proprie responsabilità dando a tali temi tutta la considerazione di cui necessitano. Il contrasto alla odierna crisi economica passa anche attraverso un lungimirante e responsabile utilizzo delle nostre risorse naturali” conclude Rocco. (AGEPARL)
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