«L’attenzione per il mondo animale è una forma di educazione». Ne è fortemente convinto Vittorio Feltri e lo conferma, se ce ne fosse bisogno, nel suo editoriale pubblicato su Il Giornale del 4 novembre. Il direttore come sempre presenta la sua denuncia contro i giovanissimi che sfogano le loro frustrazioni ponendosi verso gli animali con azioni crudeli e violente che ancor più amano immortalare e condividere sui social.
Per il direttore Feltri responsabili di tanta disumanità sono i genitori, gli adulti che non ritengono necessario infondere nei più giovani, anche con l’esempio, il rispetto e la tutela degli animali.
“Se i ragazzi sono tanto insensibili è perché non sono stati educati in famiglia a ritenere le bestie esseri senzienti, a cui dobbiamo rispetto e cura – ha scritto Feltri su Il Giornale – bensì i quattro zampe vengono trattati alla stregua di cose, oggetti, da prendere per svago e abbandonare per noia, tanto è vero che di solito i cuccioli si regalano ai bambini nel periodo di Natale e si scaraventano per strada in prossimità delle vacanze estive, quando sono percepiti come un ostacolo e un intralcio“.
Dove non arriva la coscienza, la sensibilità, per Feltri, deve arrivare la legge con pene commisurate ai crimini sugli animali, esseri viventi. Anche le sanzioni devono essere inasprite perchè siano esemplari e valgano come deterrente per tutti i responsabili questo tipo di violenze inaudite,
Feltri auspica che si riconosca “il maltrattamento nei riguardi di un cane o di un gatto o di una gallina o di qualsiasi altra creatura non rappresenta un reato minore – prosegue Feltri – Oltre a costituire un campanello d’allarme che segnala una devianza, esso è una condotta che deve essere punita mediante l’applicazione di pene severe che possano raddrizzare il reo, recuperarlo, rendendolo consapevole della gravità del comportamento posto in essere e della esigenza di non macchiarsi mai più di delitti simili”.
Vittorio Feltri ammette di amare gli animali, i gatti in particolare, molto più degli umani ma il suo è un’amore innato, fin da quando ero bambino e scendeva in giardino per coccolare i micetti partoriti da una gatta rossa. Nella sua casa si sono succeduti tanti gatti, molto amato Ciccio sempre presente anche durante il lavoro. Ma nel cuore del Direttore c’è stato posto per i cani, un cavallo e anche i topolini senza disdegnare neppure gli insetti.
L’amore per gli animali è una cosa innata, ma il rispetto è dovuto quindi si deve insegnare con l’esempio o con le regole severe da rispettare.
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