Decine di cuccioli appena nati e soppressi. Li hanno scoperti agenti del Corpo forestale dello Stato in un canile nel viterbese gestito da privati.
Il blitz e’ scattato in seguito a una segnalazione giunta al Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Viterbo. Gli agenti hanno riscontrato che una parte dei circa 300 cani ospitati nella struttura non erano stati sottoposti a un piano di sterilizzazione, come le normative di settore prevedono. Inoltre, i cuccioli alla nascita venivano strappati alle madri e brutalmente soppressi per affogamento, poi chiusi in sacchi e gettati nei cassonetti dell’immondizia.
Il proprietario del canile è già stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo, la quale ha disposto il sequestro dell’intera struttura da parte della Forestale.
I responsabili dovranno rispondere dei delitti di maltrattamento e di uccisione gratuita di animali e rischiano fino ad un anno e mezzo di reclusione.
Sono in corso accertamenti anche da parte del personale medico veterinario intervenuto a supporto della Forestale per valutare lo stato di salute degli animali.
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