Il portale dedicato
al mondo degli animali
Online
dal 2010

Patrocinato 
dall’Ente 
Nazionale 

Protezione 
Animali 

Con il patrocinio di ENPA

“Una tantum” per gli animali familiari, decreto rilancio in discussione alla Camera, a prima firma dell’on. M. Vittoria Brambilla

05/06/2020

Un assegno “una tantum” per gli animali familiari, la riduzione dell’Iva sulle prestazioni veterinarie e sugli alimenti per animali, l’esclusione da ogni beneficio dei circhi con animali e, per prevenire zoonosi (“salto” di malattie dagli animali all’uomo), il divieto di commercializzare animali selvatici e di allevare animali da pelliccia. Ecco il pacchetto di emendamenti al decreto rilancio, in discussione alla Camera, a prima firma dell’on. Michela Vittoria Brambilla, deputata di Fi e presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli Animali, e sottoscritti da deputati di diversi partiti aderenti all’Intergruppo. “Sono proposte – spiega l’ex ministro – di buon senso, con ricadute positive sulla salute e sull’igiene pubblica, assolutamente in armonia con le finalità dichiarate dal decreto e intese come contributo tanto al sostegno delle famiglie in difficoltà quanto al rilancio dell’economia. Mi auguro che siano accolte con favore da tutte le forze politiche”.
L’assegno per gli animali familiari è innanzitutto una misura di sostegno alle famiglie che convivono con uno o più animali d’affezione. Se l’ ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) non supera i 25.000 euro annui, la famiglia potrà ricevere un assegno pari a 150 euro per ogni animale convivente. Se l’ ISEE non supera 7.000 euro l’importo dell’assegno sarà doppio, ossia 300 euro, da destinare alla cura e all’accudimento di ciascun animale. Il contributo ha anche, in una fase di grande difficoltà economica, la funzione di disincentivare l’abbandono degli animali che alimenta il triste fenomeno del randagismo. Per la copertura, proprio perché si tratta di animali “familiari”, che vivono nelle case degli italiani, si propone di attingere al Fondo assegno universale e servizi alla famiglia, istituito con la legge di bilancio 2020, incrementato allo scopo di 5 milioni.
Le proposte di ridurre l’IVA sulle prestazioni veterinarie (al 10 per cento) e quella sugli alimenti per animali (al 4 o al 10 per cento) si raccomandano innanzitutto come risposta ad una lezione che la crisi Covid dovrebbe aver impartito a tutti, cioè che, come le organizzazioni internazionali vanno ripetendo da tempo, la salute è “una, animale e umana”. Il nostro benessere e quello degli animali che vivono con noi sono strettamente connessi: agevolare il mantenimento e la cura degli animali, in particolare quelli familiari, significa promuovere anche la salute degli esseri umani. L’atteso risparmio di spesa per le famiglie si tradurrà in un rilancio dei consumi e in un incentivo per i settori produttivi e le attività professionali interessate.
Per per proseguire la lettura cliccare qui


Categorie: Varie