Il portale dedicato
al mondo degli animali
Online
dal 2010

Patrocinato 
dall’Ente 
Nazionale 

Protezione 
Animali 

Con il patrocinio di ENPA

Una banca del seme per salvare il re degli Appennini: l'orso marsicano

22/10/2018

E’ un animale molto schivo, timoroso, e non si conoscono, a memoria d’uomo, episodi di aggressivita’ nei confronti dell’uomo. Un esemplare maschio puo’ arrivare a pesare oltre due quintali mentre le femmine mediamente, pesano la meta’. E’ l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus Altobello, 1921) una sottospecie endemica del nostro Appennino centrale descritta, negli anni Venti del ‘900, dallo zoologo molisano Giuseppe Altobello. Per la sua salvaguardia e per quella del camoscio d’Abruzzo venne istituito, nel 1923, il Parco nazionale d’Abruzzo. Nel corso dell’inverno, gli orsi marsicani – una vera e propria attrazione per il turismo della zona – si rintanano in cavita’ naturali o da loro scavate per passare in uno stato di torpore, non un vero e proprio letargo, dai tre ai quattro mesi, a seconda delle condizioni climatiche. In questo periodo le femmine, dopo l’accoppiamento – che avviene in tarda primavera – danno alla luce da uno a tre cuccioli che accudiranno per circa due/tre anni prima di allontanarli e cercare un altro partner. Queste cure parentali cosi’ prolungate fanno si’ che una femmina si riproduca (a partire solitamente dal 4 -5 anno di eta’) in media ogni quattro anni. In natura vive anche piu’ di venti anni. Abbiamo intervistato Corradino Guacci presidente della Societa’ Italiana per la Storia della Fauna “Giuseppe Altobello”. Nel convegno di Bologna “Orso bruno marsicano: verso una strategia di conservazione integrata e’ stato fatto il punto sulle ultime acquisizioni in campo genetico e morfologico che confermano l’unicita’ e quindi la preziosita’ della sottospecie di orso bruno che popola l’ Appennino Centrale italiano con una popolazione ormai ridotta a circa 50 esemplari. Ci puo’ spiegare in cosa consistono? Recenti studi, che hanno seguito il nostro appello del 2013, hanno confermato che l’orso marsicano rappresenta una “Unita’ Evolutiva Significativa” (nel linguaggio dei genetisti di popolazione) o un “distinto linguaggio filogenetico” (nel linguaggio dei sistematici). Le differenze morfologiche soprattutto del cranio erano gia’ note e sono state confermate mentre il primo studio sul genoma ha dato risultati inaspettati, tanto che i tempi di separazione tra orso marsicano ed altri orsi europei sono stati adesso portati ad alcune migliaia di anni. Per questo e’ oggi necessaria una nuova strategia ad hoc per questo raro endemismo italiano, anzi il piu’ minacciato mammifero italiano.
Banca genetica, criopreservazione, riproduzione assistita: sta in queste tre parole il futuro dell’orso bruno marsicano? 

Per proseguire la lettura cliccare qui


Categorie: Varie