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Torquato, Mucchi, Domenico e gli altri. Storie di agnelli scampati al macello. Enpa: “A Pasqua diciamo no a sangue e sofferenza”

11/04/2020

Giocano a palla, socializzano con cani, gatti e cavalli, cercano coccole e sanno dare tanto amore. Eppure per la maggior parte degli italiani continuano ad essere solo il tradizione pasto di Pasqua. In Italia lo scorso sono stati uccisi quasi 2 milioni 304 mila agnelli di cui: 377 266 nel mese di aprile, in prossimità della Pasqua e 520.659 a dicembre, sotto Natale. Una mattanza che va avanti nonostante siano sempre di più gli italiani che scelgono di essere vegani o vegetariani, l’8,9% della popolazione il Rapporto Italia 2020 Eurispes. L’Ente Nazionale Protezione Animali: “In un periodo in cui tutti siamo obbligati a riconsiderare le nostre abitudini e le nostre scelte iniziamo subito: diciamo no all’uccisione di milioni di agnelli e basta alle sofferenze atroci che devono sopportare”.
Torquato, Mucchi, Domenico, Beaju, Nina e Pisolo sono l’altra faccia di questa medaglia. Sono gocce di purezza in un oceano di storie di sangue, dolore, disumanità e ingiustizia.
Mucchi. La sua è una storia di resilienza e perseveranza. Mucchi viene recuperato nelle vicinanze di Roma in condizioni molto difficili. Un’encefalite ha compromesso la sua capacità di camminare. Di lui si prende cura Silvia, che vive nella campagna romana. Costruisce un carrellino ad hoc e Mucchi piano piano impara ad usarlo. “Ricordo perfettamente – racconta Silvia – il giorno in cui è successo. Ero in giardino, intenta a sistemare, quando lo vedo sfrecciare senza il suo carrellino. E’ stata un’emozione incredibile!”
Torquato. Lo hanno trovato nel leccese con le zampe legate e visibilmente provato, probabilmente in attesa di essere macellato. Salvato e adottato da una volontaria Enpa, Torquato è diventato subito parte della sua famiglia. “Abbiamo vissuto momenti incredibili- racconta Amy – è diventato pappa e ciccia con i miei cani, inseparabile, affettuoso, giocherellone. Da qualche tempo Torquato non c’è più ma per me e mio marito è stato un componente della nostra famiglia. La sua storia, ha aiutato molti a capire. L’indescrivibile intelligenza e sensibilità che contraddistingue questi animali non dovrebbe passare inosservata.
Domenico. E’ nato con una zampetta traversa a Perugia. E’ stato salvato da una volontaria Enpa che lo ha portato al Rifugio di Perugia quando aveva circa sei mesi. Oggi a distanza di quattro anni, Domenico è una vera star del posto. Le scolaresche che vanno in visita lo adorano. Gli piace giocare a nascondino e va sempre a nascondersi dietro una casetta per non parlare della sua passione per la palla. E’ socievole con tutti e ha stretto amicizia con un gatto, con cui sono diventati inseparabili.
Bijoux, da tetraplegica a mamma di uno splendido cucciolo. E’ stata azzannata da un cane e trovata da una signora, che l’ha consegnata a Marta, medico che vive nella provincia di Roma. Marta si accorge subito che è molto grave. “Era diventata tetraplegica- racconta Marta e, dopo la Tac, abbiamo scoperto che i morsi le avevano causato la compressione del midollo cervicale” – Insieme ad un veterinario dell’Enpa la porta a Modena dove viene operata e le viene inserita una placca di titanio nel collo. Il percorso di Bijoux e Marta è in salita: fisioterapia passiva (laser e massaggi) per un mese intero. Ma Bijoux è una combattente e, giorno dopo giorno, recupera le sue forze. Oggi Bijoux non solo cammina con le sue zampe ma è anche diventata una mamma.
Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa: “Abbiamo scelto di raccontare le loro storie perché in pochi conoscono e immaginano quali animali incredibili siano gli agnelli. Se solo ognuno di noi avesse modo di osservare da vicino come sono empatici, giocherelloni, sono certa che in tanti cambierebbero idea sulle proprie abitudini alimentari. Purtroppo la strada verso il riconoscimento della dignità di questi animali è ancora lunga. Si pensi ai trasporti, le condizioni in cui vengono fatti viaggiare. Eppure una legge ci sarebbe, basterebbe, intanto, iniziare a far rispettare, in modo rigoroso, il Regolamento Europeo sul trasporto degli animali. Servono controlli e conseguenze certe per chi infrange le regole. La sensibilità degli italiani verso queste tematiche sta crescendo di giorno in giorno. Lo stesso periodo difficile che stiamo vivendo ci obbliga a riconsiderare le nostre abitudini, le nostre scelte. Allora iniziamo subito: diciamo no all’uccisione di milioni di agnelli e basta alle sofferenze atroci che devono sopportare. E le istituzioni non rimangano indietro ma seguano l’esigenza di un cambiamento che è già iniziato e non deve essere fermato”.


Categorie: Curiosità