Il portale dedicato
al mondo degli animali
Online
dal 2010

Patrocinato 
dall’Ente 
Nazionale 

Protezione 
Animali 

Con il patrocinio di ENPA

Sperimentazione. Iniziativa unitaria delle associazioni animaliste su emendamento migliorativo: stop a Green Hill e più posti di lavoro per i ricercatori

02/02/2012

Il 2012 è l’anno decisivo per i cambiamenti legislativi che normano l’uso degli animali in ambito sperimentale, oltre 850mila ancora ogni anno in oltre 600 laboratori pubblici e privati solo in Italia secondo i dati ufficiali, ed entro il prossimo 10 novembre il Governo dovrà recepire, come gli altri 26 Paesi dell’Unione Europea, la direttiva 2010/63. Questo atto cancellerà la precedente direttiva n.609 del 1986 e il relativo Decreto Legislativo 116 del 1992. Dopo le polemiche di oltre un anno fa sulla possibilità di uso di cani e gatti randagi, nel pieno della battaglia per la chiusura dell’allevamento di cani beagle “Green Hill”, ora c’è un’occasione unica che non si può perdere, per ottenere un testo di legge che, nonostante i penosi limiti votati a Bruxelles, sia almeno nel nostro Paese più restrittivo nel ricorso al “modello animale” e che implementi concretamente la diffusione e l’affermazione dei metodi alternativi fornendo così peraltro posti di lavoro puliti e duraturi con un’attrazione di ricercatori italiani e stranieri.
Nell’esame in corso in queste settimane alla Camera dei Deputati della “Legge Comunitaria 2011” è stato approvato un emendamento prima dalla Commissione Affari Sociali e poi dalla Commissione politiche UE che approvandolo lo hanno giudicato con i relativi Ministeri che si sono espressi a favore, fattibile e compatibile con il diritto comunitario e fissa i criteri vincolanti di recepimento della direttiva che il Governo dovrà rispettare nella stesura e nell’approvazione del testo di Decreto Legislativo che dovrà vedere la luce prima del novembre prossimo. Si tratta dell’articolo 16 del testo al voto dell’Aula di Montecitorio in questa settimana.
L’iniziativa di oggi, “Ricerca: l’Italia non perda il treno per una scienza sicura e senza animali. I principi e i criteri direttivi per l’attuazione della direttiva europea” copromossa a Roma presso la Sala delle Colonne della Camera dalle associazioni animaliste e per la ricerca Enpa, I-Care, LAV, Leidaa, Lega difesa del cane, Limav e Oipa, è a sostegno di tale emendamento – pur con i suoi limiti – e in favore degli annunciati miglioramenti con nuove proposte parlamentari presentate, affinché non venga persa l’opportunità della sua approvazione e non vi sia un recepimento-fotocopia del famigerato testo europeo: un rischio tangibile che si sta invece diffondendo a macchia d’olio negli altri Stati.
“La chiusura di Green Hill, il divieto di alcune forme di sperimentazione sugli animali, l’incentivazione dei metodi alternativi, possono essere una realtà – ha detto Massimo Comparotto, presidente Oipa Italia – si tratterebbe di concreti passi in avanti, con nostro obiettivo l’abolizione della vivisezione, per controbilanciare i nefasti effetti della direttiva approvata a Bruxelles un anno e mezzo fa e che l’Italia deve recepire, volente o nolente, entro il novembre prossimo”.
“La sperimentazione animale è una pratica sempre più osteggiata sia dalla parte scientifica che dall’opinione pubblica. Mai come negli ultimi mesi le proteste contro l’utilizzo di animali nella ricerca hanno preso eco nei media e nella popolazione – ha detto Carla Rocchi, presidente Enpa – l’Italia ha la possibilità concreta di dare voce ai cittadini che rappresenta votando a favore di questo emendamento che darà modo di tutelare tutte le cavie nell’ottica di raggiungere il traguardo di una ricerca senza animali.”
“Chi contrasta questo emendamento è chi vuole, di fatto, continuare a fare di tutto, su tutti gli animali, e continuare a tenere aperti allevamenti come quello di Green Hill in Lombardia. Questo è il miglior risultato ad oggi ottenibile dalla politica italiana – ha detto Gianluca Felicetti, presidente LAV – ringraziamo quindi i deputati che contro la politica del “tanto peggio tanto meglio” stanno riuscendo a ottenere un importante risultato che ora andrà confermato dall’Aula di Montecitorio e sarà un positivo esempio da seguire per tutti gli altri Paesi come dimostrano normative di tutela degli animali in altri campi, altro che delocalizzazione questa è costruzione di un futuro migliore. Per l’utilizzazione dei randagi, infine, l’Italia ha già in vigore il divieto del loro utilizzo, contenuto fin dal 1991 nella Legge 281 su cani e gatti che andrà notificato a Bruxelles per poter continuare ad essere vigente in Italia, un atto questo che consideriamo scontato”.
Al convegno è intervenuto anche il professor Eugenio Picozza, ordinario di diritto amministrativo presso la Scuola di Specializzazione delle Professioni Legali della Facoltà di Giurisprudenza della Università di Roma. Il prof. Picozza “ritiene compatibile l’emendamento che detta i criteri e i vincoli di recepimento, con il diritto comunitario, adeguatamente giustificato e motivato alla stregua di quanto richiesto in proposito dalla giurisprudenza costante della Corte di Giustizia della Unione Europea, soprattutto in ordine al cosiddetto test di proporzionalità delle misure invocate”. Il relatore ha osservato che “la Corte di Giustizia nelle proprie sentenze denota una notevole sensibilità in ordine ai temi della protezione del benessere e della salute degli animali e ha citato le sentenze più rilevanti in proposito”. 


Categorie: News dal Mondo