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Sindaco del vicentino vuole uccidere alcuni randagi, per tutelare la sicurezza dei cittadini

01/08/2013

Una decina di cani di taglia medio-grande starebbe seminando il “terrore” in una frazione di Montecchio Precalcino. Si racconta di polli e altri animali da cortile sbranati e di due persone costrette a fuggire, perché inseguite dal branco. I cani si rifugerebbero in una vecchia cava abbandonata.  Il Sindaco del paese non vuole passare per uno che non sa prendere decisioni, ma ha preso quella più sbagliata: « Nel caso non fosse possibile individuare velocemente altre soluzioni, ho già richiesto al prefetto l’autorizzazione per provvedere all’abbattimento di questi randagi.
L’esternazione del primo cittadino non ha mancato di suscitare polemiche. La presidente dell’Enpa di Thiene (Vicenza) Fabiola Bertoldo ha sottolineato che gli animali devono essere accalappiati e portati al canile sanitario da dove, dopo aver eseguito analisi e controlli durante i giorni di osservazione previsti dalla legge, dovranno essere trasferiti a un canile rifugio. E l’europarlamento Andrea Zanoni, numero due dell’intergruppo per il Benessere e la conservazione degli animali all’Europarlamento, ha detto: “Mi unisco all’appello dell’Enpa. Quei cani non devono e non possono essere uccisi. Sono animali che stanno probabilmente difendendo quello che ritengono essere il loro territorio. Quei poveri animali devono essere catturati con gabbie trappola o con l’uso di narcotici e portati in un canile”. L’Italia non è l’Ucraina.


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