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Sgomberato insediamento abusivo a Roma, salvati in extremis dalle ruspe 28 gatti e 5 cani. Enpa: evitata tragedia ma serve pianificazione. Basta emergenze

19/07/2018

Sono sani e salvi 28 gatti e 5 cani messi in sicurezza oggi durante lo sgombero dell’insediamento abusivo di Riva Ostiense. Gli animali, tutti in precarie condizioni di salute, e quindi bisognosi di cure e assistenza immediata, hanno rischiato prima essere travolti dalle ruspe, poi, una volta tratti in salvo dall’Enpa di Roma, di essere rifiutati dalla struttura di competenza – il canile della Muratella – che doveva aprire loro le porte. La situazione si è risolta in extremis grazie alla disponibilità dell’Enpa capitolina e all’intervento del Comune, che hanno trovato una via d’uscita proprio quando la situazione stava per degenerare, con i 33 animali in attesa sotto il sole e in evidente stato di stress psico-fisico.
 
Se il problema contingente di Riva Ostiense è stato risolto, sia pure con grande fatica, resta, tuttavia,  la questione di fondo: quella relativa alla programmazione e alla pianificazione degli sgomberi dei campi nomadi. L’intervento di oggi, infatti, era stato disposto dal Comune senza avere una chiara e attendibile analisi di scenario circa la presenza di animali. Criticità particolari – secondo l’amministrazione comunale – non ce ne dovevano essere. E invece, una volta giunti sul posto, gli operatori hanno trovato ben 28 gatti (la maggior parte cuccioli con mamme) e 5 cani, la stragrande maggioranza dei quali in precarie condizioni di salute. I volontari Enpa, dal canto loro, si trovavano nel campo in via “ufficiosa” perché, non dovendo esserci un “problema animali”, nessuno al Comune ne aveva chiesto ufficialmente il supporto. Che invece si è dimostrato fondamentale per evitare una tragedia.
 
«Occorrono programmazione e pianificazione. Gli sgomberi devono essere condotti con cognizione di causa, prevedendo adeguate soluzioni per tutti: per le persone e per gli animali. I quali troppo spesso, come accaduto oggi, vengono “dimenticati”, con le conseguenze che tutti noi conosciamo. La sindaca – spiega Carla Rocchi, responsabile della Sezione Enpa di Roma e presidente nazionale di Enpa – risponde per legge degli animali sul territorio da lei amministrato. Dunque, prima cittadina e Comune devono necessariamente essere il punto di impulso e di sintesi di questa attività di programmazione».
 
La disorganizzazione e l’approssimazione con cui è stata condotta l’operazione odierna non sono più ammissibili perché mettono in pericolo l’incolumità degli animali. «L’Enpa ha sempre offerto la propria collaborazione. Pochi giorni fa i nostri volontari romani hanno preso in carico 13 gatti trovati nello sgombero del campo Rom della Magliana. Noi ci siamo, ma non possiamo e non dobbiamo sostituirci alle istituzioni. Con cui invece vogliamo aprire un canale di dialogo anche per prevenire con  regolari ispezioni e controlli, le situazioni di degrado».


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