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Sequestrato uno dei principali macelli equini della Lombardia: ecco come spariscono i cavalli che non servono più

20/08/2018

Un sistema per far sparire i cavalli che va avanti da anni e che le Istituzioni sembrano volutamente ignorare, nonostante le tante denunce dell’Ihp e le azioni delle Forze di Polizia. Come quella che ha portato venerdì 17 agosto alla chiusura di una azienda di Busto Arsizio (Varese), uno dei macelli equini più grossi in Lombardia che nel 2017 ha macellato 424 cavalli e che nel 2018 era già arrivato a quota 200 (fonte: VareseNews).
L’ipotesi investigativa è che i cavalli fossero macellati cavalli senza la relativa documentazione e quindi senza che se ne potesse conoscere provenienza, eventuali patologie e farmaci assunti. Secondo gli inquirenti, al momento della macellazione veniva asportato il microchip per far sparire ogni traccia. Durante le ispezioni e il sequestro sarebbe stata rinvenuta anche documentazione falsificata.
Proprio di recente Ihp ha pubblicato uno studio sui numeri delle macellazioni, da cui si evince chiaramente un fenomeno incontrollato: le stesse autorità sanitarie non sono in grado di fornire numeri certi sulle macellazioni fatte nel nostro Paese, né di garantire la tracciabilità dei cavalli e i controlli sulle carni immesse in commercio.
D’altro canto, come dimostra un’investigazione dell’Ihp, far “sparire” un cavalli che non serve più è tutt’altro che difficile: basta farlo portare via dal commerciante facendo risultare una destinazione fittizia o che serve solo da copertura. L’animale prende un’altra strada, si falsificano i documenti (o si fa una vera e propria macellazione clandestina) e del povero equino non resta più traccia.
La stessa Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari italiani ha affermato anni fa che è realistico pensare che circa una metà dei cavalli macellati ogni anno provengano dai circuiti dell’ippica e degli sport equestri.
Del resto, il cavallo è una animale longevo, che può vivere fino a 40 anni. Per le gare in ippodromo è considerato vecchio già a 8-10 anni, per le principali competizioni equestri lo è a 15-18 anni, per i maneggi e affini lo è a 20-22 anni (se ci arriva). E dopo? Per chi lucra sui cavalli o li vede solo come passatempo diventa solo un costo, che va eliminato.
Ecco dunque la cruda realtà – denuncia l’Ihp –  il macello è una valvola di sfogo per questa vera e propria industria.


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