I ricci sono tra le specie che stanno patendo di più i cambiamenti climatici: i repentini sbalzi di temperatura, gli estesi periodi di siccità e la riduzione della popolazione di insetti, che costituiscono per loro un’importante fonte di nutrienti, stanno infatti avendo significative conseguenze sulla popolazione di questi piccoli mammiferi.
Imbattersi in un riccio nelle ore diurne costituisce di per sé già un campanello di allarme, in quanto si tratta di creature dalle abitudini tipicamente crepuscolari e notturne. Per affrontare il letargo, la temperatura corporea si abbassa da 36° fino ad arrivare ad un minimo di 5°. Nel corso del letargo i ricci perdono dal 20 al 30% del loro peso corporeo. Grazie alla riduzione al minimo delle loro funzioni vitali, possono sopravvivere anche per mesi senza cibo.
Qualora trovaste un riccio in difficoltà o di dimensioni poco maggiori di un pugno chiuso, contattate immediatamente un centro di recupero per valutare insieme se sia necessario prelevare e consegnare l’animale. I nostri operatori e volontari sapranno come intervenire.
Nei giorni scorsi l’Enpa di Milano ha registrato diversi ingressi di ricci presso la sede di via Gassendi 11. i due più piccoli sono stati individuati dai segnalanti mentre vagavano in pieno giorno, uno a Milano, in zona San Siro, l’altro a San Giuliano Milanese, nella periferia sud-est della città metropolitana. Questi, in particolare, sono giovani appartenenti a cucciolate tardive, nate per via dell’insolito caldo estivo prolungatosi in pieno autunno, e quindi ad oggi sottopeso per poter affrontare il letargo invernale, che normalmente dovrebbe iniziare tra ottobre e novembre. Una volta trasferiti presso il CRAS di Vanzago, passeranno quindi lì l’inverno per essere poi rilasciati in natura in primavera. Un terzo riccio, più adulto, è stato invece segnalato in Corso Sempione, a Milano, con respirazione affannosa e diverse zecche annidate tra i suoi aculei. Al momento è in terapia per gestire la sintomatologia e viene alimentato tramite siringa (nei ricci così come in molte altre specie, i sintomi da raffreddamento alterano l’olfatto e ne impediscono la corretta alimentazione). Anche lui verrà a breve portato al CRAS, dove proseguiranno con le cure: speriamo possa riprendersi al più presto!
Categorie: Cura e gestione, Mondo animale
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