Gli studi e i bilanci effettuati certificano una crescita degli animali da compagnia nelle case degli italiani. Ma se tanti sono gli amanti degli animali anche tanti sono quelli pronti a sbarazzarsene quando intralciano le scelte della famiglia. E’ quanto emerge dai dati forniti oggi a Roma dai Carabinieri Forestali, nel bilancio di fine anno delle loro attività: 50mila cani abbandonati e 80mila i gatti,ogni anno. Il maggior numero di abbandoni avvengono principalmente nelle città del Centrosud, con un picco nei mesi di luglio e agosto.
Questi gesti crudeli sono la conseguenza certo di un animo insensibile ma anche di cuccioli che sono stati regalati per Natale come fossero pelouches, e che vengono abbandonati quando dimostrano di essere creature senzienti con la loro volontà e bisogni diventando troppo grandi e impegnativi dagestire.
Dalle attività di controllo delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (Cufa) che quest’anno hanno effettuato quest’anno 4.560 controlli e denunciato 235 persone per maltrattamenti di animali. Per informare i cittadini sulle norme da rispettare e i comportamenti da tenere con gli animali domestici, i Carabinieri Forestali con la Lav (Lega anti vivisezione) hanno preparato una guida pratica in cartaceo e digitale, “Amici fedeli”, supplemento della loro rivista #Natura.
Per il generale Antonio Danilo Mostacchi, “a Natale spesso si regalano animali domestici, senza tener conto della responsabilità che questo comporta. E poi questi animali, considerati come giocattoli, vengono abbandonati”.
Gianluca Felicetti, presidente della Lav, ha sottolineato come “la propensione alla violenza sugli animali è un campanello d’allarme su una possibile propensione alla violenza sulle persone, compresa quella di genere. Spesso vediamo la violenza sugli animali legata alle violenze domestiche“.
L’etologa Eugenia Natoli ha raccontato la storia di Theodor, un pastore tedesco che ora vive al canile della Muratella a Roma: “Era stato sequestrato in una casa dove veniva tenuto legato col fil di ferro a una zampa, che gli aveva tranciato il tendine. Era così sconvolto che girava su se stesso e si mordeva la coda, abbiamo dovuto amputargliela parzialmente. Dopo un anno da noi, è diventato un cane tranquillo e buonissimo. Ma nessuno lo adotta, perché nessuno vuole un cane di razza zoppo e con mezza coda“.
Categorie: Cani, Cura e gestione
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