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Quando l’accalappiacani si trasforma in un torturatore. Randagio quasi strozzato dall’addetto alla cattura, partono denunce

09/08/2012

Braccobaldo, un lupone meticcio, per “quasi” tutti gli abitanti di via Pascali a Crotone, rappresentava una presenza familiare e gradita, un amico a quattrozampe a cui dare un bocconcino o una carezza. Ma qualcuno deve aver visto in questo inoffensivo cane un abusivo da far sparire e ha chiamato l’accalappiacani.
Una delle tante persone che accudiva Braccobaldo ogni giorno ha raccontato: “E’ arrivato l’accalappiacani e ha bloccato Braccobaldo con una cattiveria che ci ha colpito, sanguinava dalla bocca e le due persone che lo braccavano sembravano godere di questo. Il pianto straziante di Braccobaldo ferito ha mosso gli animi dei residenti”.
In breve, intorno all’accalappiacani e al suo assistente che infieriscono sul povero cane, si è creato un capannello di residenti infuriati per come i due operatori trattavano l’animale ormai sanguinante. I toni si riscaldano e, davanti all’atteggiamento di scherno degli operatori, qualcuno chiama la polizia mentre fortunatamente c’è chi riprende tutto con un cellulare per presentare poi regolare denuncia all’autorità e denunciare i metodi crudeli e insensibili usati dall’accalappiacani affinchè nessun altro randagio venga accalappiato con quel menefreghismo e quella cattiveria.
In tutta questa bagarre, Braccobaldo riesce a fuggire con ancora il cappio al collo. Qualche amico, lui ne ha tanti, lo aiuterà a toglierlo.


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