Essere e restare spettatori, o diventare protagonisti? Un dubbio filosofico che riguarda ogni ambito della nostra vita, ma che diventa ancora più reale quando si parla di girare un documentario. Magari sugli animali, magari in zone impervie, come è l’Antartide. Un dubbio che ha attanagliato per pochi istanti il regista Will Lawson e la sua troupe, in Antartide per filmare i pinguini.
La troupe stava girando le immagini per l’ultima puntata di Dynasties, il programma del naturalista britannico Sir David Attenborough che va in onda sulla BBC. Lawson, insieme alla cameraman Lindsay McCrae e all’assistente Stefan Christmann stanno filmando i pinguini, quando davanti a loro rischia di andare in scena una tragedia. Un gruppo di pinguini, con i loro pulcini, cade in una gola. Bloccati, non possono salvarsi se non sacrificando i più piccoli, che sarebbero stati lasciati lì a morire.
Un documentarista, come dice la parola stessa, è tenuto a documentare la natura. Senza interferire. Dunque, da un punto di vista professionale Will Lawson e i suoi colleghi dovrebbero restare lì, a distanza, a filmare la tragedia, documentandola. Dovrebbero, ma non possono. Ed ecco che i tre diventano protagonisti del loro stesso film. La troupe ha creato una sorta di rampa, permettendo così ai pinguini di uscire da quella trappola in cui erano finiti senza dover abbandonare i propri pulcini.
Un gesto istintivo, normale, come dice lo stesso Lawson. “Abbiamo subito scelto di intervenire, all’unanimità. So bene che ci sono persone con un’opinione differente sulla vicenda, ma nel mio cuore credo di aver preso la decisione giusta” ha detto il regista. Che, però, è andato contro quella legge non scritta, ma che segue proprio quel Sir David Attenborough che il programma lo cura. Lui non avrebbe fermato tutto per salvare i pinguini. (notizie.yahoo)
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