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Per i senza dimora con un quattrozampe la vita è più felice ma anche più difficile, poche strutture li accolgono insieme. La storia di Elena e del suo cane Spike

08/07/2014

Persone senza dimora e cani: un connubio frequente. Il cane può essere un amico fedele, una relazione affettiva forte che permette di tenersi a galla, una famiglia… Ma sono rare le strutture di accoglienza che accolgono anche animali. Ne parla il redattoresociale.it commentando un articolo di Alberto Rizzardi pubblicato dal mensile Scarp de’ tenis, che lascia molto spazio alla storia di Elena e Spike, una ragazza homeless che vive a Milano con un bellissimo cane albino, un incrocio tra un boxer e un San Bernardo salvato dalle combattimenti clandestini. Purtroppo per Elena, proprio a causa di Skipe,  non si possono aprire le porte della normale rete di accoglienza milanese.
I cani infatti, di solito, non sono ammessi nei dormitori pubblici, principalmente per motivi igienici e logistici. E’ una questione che si dibatte da tempo e che è stata affrontata con iniziative locali e isolate. Ha cominciato Torino, dove è nata l’associazione “Homeless non dogless” nel 2011. Alcune esperienze ci sono anche a Roma e Bologna. A Milano, nel marzo del 2014, “Casa Silvana” gestita dai City Angels ha aperto le porte anche ai senza dimora con cane: 15 posti letto e 15 cucce che si sono presto mostrate insufficienti. “Non credo che la mancata accoglienza dei cani nelle strutture assistenziali tradizionali sia dovuta solo a questioni igieniche o organizzative – spiega il fondatore dei City Angels, Mario Furlan, nell’articolo. – Sempre più spesso vediamo alberghi, spiagge e ristoranti aprire le porte ai cani. Parlerei piuttosto di una mentalità da cambiare. Se c’è la volontà di fare, le cose si fanno. E l’esperienza di ‘Casa Silvana’, nel suo piccolo, è lì a dimostrarlo”.
Nel nuovo regolamento comunale sugli animali dovrebbe trovare posto anche un capitolo dedicato ai cani degli homeless. In più i City Angels hanno creato una sorta di banco alimentare per raccogliere cibo per cani.
Ma la situazione è più complessa e non riguarda solo la mancanza di strutture. A volte il cane è una sorta di “scudo” usato dal senza dimora per evitare di affrontare la sua situazione, come spiega Andrea Gazziero dell’associazione Cena dell’amicizia. E diverse sono anche le sfaccettature di chi si trova in strada con un cane. Alcuni sfruttano solo l’animale per impietosire i passanti. Altri rientrano nella categoria sfuggente dei cosidetti punkabbestia. Altri ancora sono come Elena e Spike: separarsi sarebbe impossibile, come lasciare un pezzo della propria vita, della propria famiglia, del proprio io.


Categorie: Curiosità