Ostuni vieta i parchi comunal ai cani: gli animalisti ricorrono al Tar

13/12/2019

A seguito della delibera del Comune di Ostuni che  vieta l’accesso ai cani nei parchi cittadini anche se accompagnati, immediata è stata la protesta e il ricorso al Tar di Lecce.
Una protesta che ha visto un’incredibile partecipazione alla raccolta fondi per le spese legali, oltre alle associazioni animaliste, di tantissimi esercenti, anche non proprietari di cani – commenta Silvana Camposeo, portavoce del comitato civico “Io posso entrare”.- Abbiamo raccolto circa 1.000 euro”.
La portavoce Silvana Camposeo con altri componenti del comitato, sono scesi in campo al fianco dei cittadini ostunesi con Oipa ed Enpa, lanciando una raccolta fondi per sostenere le spese processuali per ricorrere contro la delibera. A tal fine era stato formalmente conferito il mandato agli avvocati Francesco Sozzi del Foro di Brindisi e Giuseppe Calamo del Foro di Milano.
“La delibera penalizza oltre 3000 possessori di cani nel territorio ostunese- aveva rilevato la portavoce – e l’amministrazione comunale non ha mai accettato di incontrarci per discutere con gli interessati sull’irrazionalità e sproporzione della libera”.
«E’ vietato l’accesso ai cani in queste aree anche se accompagnati – si legge nella delibera- al fine di creare condizioni ottimali di sicurezza per i bambini fruitori». Preliminare a questa disposizione è stata, nello stesso atto, l’attribuzione alle ville comunali della funzione di Area giochi per bambini al fine «di riconoscere e favorire la libera e completa fruizione di tali aree da parte dei bambini e delle rispettive famiglie». Una decisione su cui ha influito anche il comportamento maleducato di molti proprietari di cani, in merito alla mancata raccolta delle deiezioni dei propri animali.
Il sindaco di Ostuni, in seguito all’accaduto, ha annunciato la delibera sul dog-park già ampiamente anticipata in campagna elettorale “Abbiamo promesso che avremmo dotato Ostuni di più aree dove i cani potessero stare senza limitazioni”.
E’ rimasta, comunque, la decisione di organizzare una raccolta fondi cui in tanti hanno aderito e grazie alle quali è stato possibile avviare il ricorso. “Presterò la mia attività a titolo gratuito – afferma l’avvocato Giuseppe Calamo – per questo tipo di giurisprudenza. Mi auguro di discutere il ricorso davanti al Tar di Lecce presumibilmente il 14 gennaio del prossimo anno”.

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