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Ordinanza del Ministero vieta il taglio di coda o orecchie agli animali per fini estetici o pratici

17/05/2011

A nessun cane si potranno più tagliare le orecchie o la coda solo per fini estetici o pratici. E’ quanto sancisce l’ Ordinanza emessa dal Ministero della Salute sulla tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì 13 maggio scorso che precisa che intervento sarà possibile solo “se un veterinario li considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse di un determinato animale”.
La nuova Ordinanza del Ministero annulla la precedente nota del 16 marzo con cui il ministro Fazio  voleva comunque consentire il taglio delle code ad alcuni tipi di animali, come i cani da caccia, stando a quanto dichiarato in proposito dalla lega anti-vivisezione. Nessuna diversa interpretazione può essere data al passaggio dell’Ordinanza che vieta: “gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi in conformità all’articolo 10 della Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia ratificata dall’Italia con la Legge 201 del novembre scorso”. Gli interventi di taglio delle orecchie o della coda dovranno essere registrati e certificati dal veterinario che eseguirà l’intervento.
Lo scorso aprile l’Italia aveva ratificato gli intenti della Convenzione europea per la protezione degli animali domestici e nel novembre scorso era stata approvata una legge perché i principi contenuti all’interno della Convenzione europea fossero messi in regola.
La Convenzione che ricerca la tutela del benessere degli animali domestici condanna non solo l’abbandona o il maltrattamento degli animali ma vieta ogni tipo d’intervento chirurgico finalizzato solo a modificare l’aspetto estetico dell’animale.
Con la nuova Ordinanza il divieto si estenderà anche alla “esposizione” dei cani con orecchie o code tagliate e alla già perseguita “vendita e commercializzazione” degli stessi.


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