Un proprietario, invitato dal proprio medico veterinario ad assolvere l’obbligo di iscrizione all’anagrafe dei suoi nuovi cuccioli, ha rifiutato di farlo per non incappare nel redditometro. L’Associazione Nazionale Medici Veterinari denuncia pubblicamente l’accaduto come “una evidente distorsione del rapporto tra sanità veterinaria e Fisco, l’ultima prova in ordine di tempo, dell’urgenza di togliere le spese veterinarie dal redditometro”.
L’identificazione del cane con microchip e la sua registrazione nell’anagrafe regionale canina sono un obbligo di legge. Invece di essere incoraggiato, l’Agenzia delle Entrate lo penalizza, vanificando gli sforzi di osservanza delle Leggi di sanità animale. E’ solo l’ultimo assurdo aneddoto che testimonia lo strabismo istituzionale di un Governo che da un lato lavora alla sanità veterinaria e dall’altro la distrugge”.
E’ urgente un interessamento del Ministero della Salute presso il Dicastero delle Finanze, in vista del quale il Presidente dell’ANMVI, Marco Melosi, ha chiesto un incontro urgente al Ministro Renato Balduzzi.
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