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Nella manovra nessuna agevolazione per i proprietari indigenti di pet. Brambilla: "Cani e gatti sono parte delle famiglie, non beni di lusso"

10/12/2018

“Anche per i proprietari di animali d’affezione, con il “governo del cambiamento” non cambia niente”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e del Movimento Animalista, commenta la decisione della commissione Bilancio della Camera, che, con i voti della maggioranza, ha respinto l’ultimo superstite del pacchetto di emendamenti presentato dall’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali: il 14.012 Brambilla, posto ai voti su richiesta del gruppo di Forza Italia, che mirava ad aumentare fino a 190 euro il limite di detraibilità delle spese veterinarie (fermo da quasi vent’anni a 49 euro).
“Come volevasi dimostrare – sottolinea l’ex ministro – il “governo del popolo” si è dimenticato di milioni di italiani che convivono con gli animali d’affezione. Non ha alcuna intenzione di ridurre, neanche minimamente, gli oneri fiscali che oggi gravano sui proprietari. Non ha riguardo né per le ragioni di equità, né per quelle di salute pubblica, né tantomeno per lo schieramento trasversale che sosteneva la modifica. Non si tratta, infatti, di maggioranza o di opposizione, semmai di buon senso e di scelte ragionevoli. Ma le hanno viste in tv le immagini del cane di Bush senior che veglia la bara dell’amico umano? Gli animali sono membri della famiglia, non oggetti, non beni di lusso da tassare a più non posso”.
“Sarebbe bastato – conclude l’on. Brambilla – un piccolo segnale: eravamo pronti ad accettare una riformulazione meno onerosa. Non è arrivato neppure quello. Siccome la musica in aula sarà la stessa, e c’è già aria di fiducia, rilanceremo la battaglia nell’altro ramo del Parlamento”.


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