Nel Catanese, uno dei territori dove il randagismo ha da tempo superato i livelli di guardia, succede che un randagio resti infilzato alla lancia di una cancellata e che per il povero animale – in pericolo di vita – i soccorsi tardino ad arrivare per un problema di reperibilità notturna. Il fatto è accaduto a San Giovanni La Punta (Catania) lunedì notte quando un “trovatello” , poi ribattezzato Ettore dai volontari dell’Enpa di Catania, è stato accidentalmente infilzato dalla lancia della recinzione di una villa privata. Secondo la Protezione Animali, l’animale era entrato lì chissà come e si era poi ferito nel tentativo di saltare la cancellata.
Allertati verso l’una di notte, i Vigili del Fuoco sono intervenuti immediatamente sul posto chiedendo il supporto dell’Enpa. In questi casi la legge nazionale 281/91 e la legge regionale siciliana 15/2000 prevedono che la competenza ricada in prima istanza sul Comune (cioè sul sindaco). Tuttavia la Polizia Municipale di San Giovanni La Punta, che pure ha un servizio di reperibilità, nel caso in questione è risultata irraggiungibile. Ciò significa che nessuno ha potuto attivare con la dovuta tempestività il servizio veterinario della Asp per le emergenze. Neanche l’Enpa di Catania, che pure si trova spesso a svolgere una funzione vicaria rispetto a istituzioni e autorità pubbliche. Perché – spiega Enpa – per qualche recondita ragione ai volontari vengono negati i contatti dei veterinari di turno.
Intanto, il povero Ettore era ancora lì, infilzato alla lancia e in attesa di essere soccorso dal veterinario Asp. Nell’interesse del randagio e in attesa di riuscire a contattare il veterinario di turno, l’Enpa ha chiamato diversi veterinari privati, ma nessuno di loro è potuto intervenire.
La situazione si è sbloccata soltanto a notte fonda, quando il responsabile della Protezione Animali catanese, Cataldo Paradiso, è riuscito finalmente ad ottenere dalla Polizia Municipale di Catania (attenzione: non di San Giovanni La Punta) che fosse chiamato il veterinario Asp reperibile. Il quale è arrivato sul posto alle 2,41 prestando al cane Ettore le tanto sospirate e attese cure.
«In considerazione del fatto che ci troviamo, nostro malgrado, a fare il lavoro di altri, abbiamo più volte chiesto di essere informati circa la reperibilità dei veterinari Asp. Ci hanno sempre risposto che tali informazioni vengono comunicate solo alle forze di Polizia. E allora – denuncia Paradiso – che fare nei casi come quello di San Giovanni La Punta? Che fare quando la Polizia locale non dovesse risultare irrintracciabile? Dobbiamo forse assistere impotenti all’agonia e alla morte di un animale?»
Fortunatamente, la storia di Ettore ha avuto un lieto fine ma la prossima volta le cose potrebbero in modo diverso. (enpa)
In foto: il muso del povero Ettore
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