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Malta dice basta alle scolaresche al circo. La Protezione Animali italiana auspica che anche il nostro segua l’esempio: i circhi non hanno nulla di educativo

22/12/2011

Il Dipartimento maltese dell’Istruzione, con una nuova circolare, ha ribadito il divieto alle scuole di condurre gli alunni al circo.
Nel periodo di Natale, come ovunque, anche a Malta arriva il circo, quasi sempre italiano portato ogni volta dalla stessa organizzazione e puntualmente nascono le contestazioni. La legge maltese, in caso di maltrattamento di animali, prevede l’arresto “certo” e anche la Commissione Ambiente della Chiesa ha preso una decisa posizione contraria rispetto agli spettacoli circensi con animali e non è mai decaduto il divieto di portare le scolaresche al circo. Nonostante la legge sia chiara, è stato necessario anche quest’anno, con l’arrivo di un circo della famiglia Orfei, emanare nuovamente la circolare che vieta le visite delle scuole al circo.
Dall’Italia messaggi di plauso alla rinnovata decisione. Tra questi, l’Enpa: “Desidero esprimerle tutto il compiacimento, mio e dell’associazione che ho l’onore di presiedere, per l’imposizione del divieto di portare al circo gli alunni del suo Paese. E’ un provvedimento di alto valore educativo che fa onore al governo da Lei presieduto”. E’ quanto si legge in una lettera inviata dal presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, al Primo Ministro di Malta, Lawrence Gonzi. L’auspicio del presidente della Protezione Animali è che il nostro Paese possa quanto prima seguire l’esempio di Malta e chiudere con una pratica che non ha nulla di formativo.


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