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Le associazioni animaliste di nuovo davanti al Senato in pressing: 30mila firme per l’articolo 14 della Legge Comunitaria anti Green Hill che aspetta da dieci mesi

04/12/2012

Le associazioni animaliste, tra cui Enpa – rappresentata dalla presidente nazionale, Carla Rocchi – e Lav, sono tornate a presidiare Palazzo Madama per sollecitare l’approvazione dell’articolo 14 della Legge Comunitaria, quello che tra le altre disposizioni prevede la chiusura degli allevamenti in stile Green Hill. La votazione è prevista per domani, 5 dicembre, e le associazioni si oppongono la “recepimento – fotocopia” della direttiva europea sulla vivisezione, che andrebbe contro la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini (e degli elettori).
«Quello che attendiamo da dieci mesi, dopo il voto della Camera dei Deputati e il sì del Governo, è il sì definitivo all’articolo 14 della Legge Comunitaria 2011, che eviterebbe il recepimento-fotocopia della direttiva europea del 2010sulla vivisezione, i cui termini di recepimento, peraltro, sono scaduti dal 10 novembre scorso. Domani, mercoledì 5 dicembre, alle ore 13:30 la XIV Commissione Affari Europei del Senato ha all’ordine del giorno l’esame degli argomenti non conclusi, e l’art. 14 è fermo da dieci mesi», hanno detto gli attivisti. Infatti, il mondo degli interessi economici e baronali legati alla sperimentazione sugli animali non vuole l’approvazione dell’articolo 14 della Legge Comunitaria, perché questo inizierebbe a sgretolare una pratica tanto inutile quanto dannosa, minandone alcuni importanti punti.
«Nonostante i colpi bassi di chi da mesi sta cercando di diffamare l’articolo – hanno aggiunto i manifestanti -, adducendo assurde motivazioni tra le quali presunti punti peggiorativi per la sorte delle cavie destinate all’inaccettabile massacro, noi siamo qui (davanti alla sede del Senato, ndr) e non molliamo: ai 28 senatori della Commissione e agli 8 Capigruppo continuiamo a chiedere, con l’invio di email, dare luce verde all’articolo 14 i messaggi». I messaggi già recapitati a Palazzo Madama hanno superato quota 30mila.


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