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“La sedia di Lulù”, quando un cane sa ridare la gioia di vivere dopo un dramma

28/03/2012

Alessandra, paraplegica a seguito di un incidente stradale aveva sempre desiderato un cane, ha incontrato Lulù, una cucciola meticcia nata da un papà Labrador e da una mamma pastore tedesco. Alessandra Santandrea si è presentata da Daniela Scanelli, responsabile del centro cinofilo Green Paradise per una semplice educazione di base per la sua Lulù. Presso il centro si preparano anche cani da assistenza per soggetti portatori di handicap fisici di vario tipo anche in particolare per chi vive su una sedia a rotelle. Quando Lulù termina il corso non è solo un’affuosa compagnia per Alessandra ma diventa un indispensabile ausilio per il miglioramento della qualità della sua vita.  
“La sedia di Lulù”, questo il titolo del libro scritto a quattro mani da Marina Casciani (coofondatrice dell’Associazione ChiaraMilla che opera in attività e terapie assistite dai cani) e Alessandra Santandrea che con il il suo cane ne è anche protagonista.
Il racconto è la rinascita dopo questa tragedia, un cammino nuovo dove la sofferenza è alleviata e accompagnata dal bene di tanti, dai familiari agli operatori delle strutture sanitarie, dove emergono  risorse interiori ed esteriori impensate, fino a Lulù, un cane da supporto, fedele e inseparabile.
Trascinata da Lulù, Alessandra intreccia relazioni, supera ostacoli e barriere, paure e solitudine, silenzi e pregiudizi. Non cerca compassione, ma con coraggio e voglia di lottare inizia una nuova vita con l’arrivo proprio di Lulù che, opportunamente addestrata in un centro specializzato, diventa sua inseparabile compagna, nella vita quotidiana come in tante gare di obedience: oggi, infatti, Alessandra è la prima ragazza disabile in Italia a svolgere gare di obedience a livello agonistico in classe II.
Un libro tenero e forte, intimo e istruttivo,decisamente coinvolgente come sa esserlo la vita intensamente vissuta nel legame prezioso e straordinario tra un cane e la sua padrona disabile., così che un “destino che aveva in serbo il più grande dolore” conduce anche alla “gioia più grande”, scoprendo che è possibile trovare quanto di più positivo può esserci in un dramma. è,  raccogliere Il ricavato della vendita del libro è destinato all’Associazione Chiara Milla per la formazione di nuovi cani da supporto.  


Categorie: Animali e Cultura