Dopo Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Lazio anche la Puglia ha una nuova legge regionale sul randagismo che rende obbligatorio microchippare non solo i cani ma anche i gatti se iscriverlo all’Anagrafe felina.
Contestualmente alla registrazione, si procede all’inoculazione del microchip: si tratta di un dispositivo contrassegnato da un codice di 15 cifre, associato in modo univoco al gatto e al suo proprietario.
La norma prevede l’obbligo di microchippatura e di iscrizione “entro due mesi dalla nascita o entro dieci giorni dal possesso”. Non sarà più consentito dare in adozione un gatto privo di microchip. La legge della Puglia prevede inoltre l’iscrizione in Anagrafe di tutti i gatti liberi e quelli delle colonie feline.
Il microchip rappresenta uno strumento utile per aumentare le probabilità di ritrovare l’animale eventualmente smarritosi; allo stesso tempo scoraggia il reato di abbandono di animali.
All’ASL territorialmente competente vanno segnalati altresì:
-la cessione di proprietà dell’animale, entro 5 giorni dall’evento;
– il trasferimento della propria residenza, sempre nel termine di 5 giorni;
– lo smarrimento od il furto dell’animale, entro 2 giorni dall’evento (in questo caso la segnalazione deve essere fatta anche al comando di polizia locale);
– la morte del gatto, entro 3 giorni.
Chi non denuncia tali eventi, è soggetto ad una sanzione pecuniaria, che va dai 150 ai 450 euro; chi invece omette di iscrivere il proprio gatto nel registro dell’Anagrafe canina, rischia dai 100 ai 600 euro.
Categorie: Varie
Al gattile di New York è arrivato un gattino nero polidattilo con 24 dita su enormi zampette
La storia di Gigliola: una gatta randagia che ha sconfitto il cancro
Mucca dipinta di neroazzurro per la festa scudetto dell’Inter, Enpa presenta denuncia
Pet&Dintorni è patrocinato dall’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali, che sostiene il progetto e l’attività di Pet&Dintorni per la validità dei suoi servizi di interesse ed utilità sociale.
www.enpa.it