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La nuova vita di Bos, cagnetto randagio e malato tornato a vivere grazie all'amore di volontari e veterinari a Bosa (OR)

09/07/2020

Questa è la storia dolce-amara di Bos, un cagnetto ritrovato a Bosa, una di quelle bestiole inselvatichite che vagano abbandonate per le strade cercando di sopravvivere. Una lotta che per Bos ha significato fame, malattia senza mai una carezza perchè probabilmente aver mai avuto un contatto con l’uomo ma quando lo incontra la sua vita cambia miracolosamente.
Recuperato, è stato portato alla clinica veterinaria Duemari, ad Oristano. Le sue condizioni erano davvero critiche e si pensava che non riuscisse a sopravvivere. Sottoposto ad una tac La si è evidenziata, oltre ad una dilatazione dei ventricoli cerebrali, una infiammazione diffusa ai vasi arteriosi di probabile origine autoimmune da Leishmania. Questo spiegherebbe i sintomi sistemici e la sua atassia. 
In clinica le veterinarie si sono fatte in 4 per riuscire a strapparlo alla morte e, tra la loro tenacia e l’incredibile voglia di vivere di Bos, la situazione è piano piano (è stato recuperato ad aprile in piena pandemia) è migliorata notevolmente. Fortunatamente l’appetito non gli è mai mancato e, dopo mesi di ricovero, ha iniziato a mettersi in piedi da solo. Adesso Boss, dopo mesi di degenza, è stato affidato alle cure di volontarie nuoresi: non ha più necessità di stare in ospedale e può tornare alla vita, con pazienza, ma in un ambiente più casalingo. Qui continuerà le sue terapie, con fatica ha iniziato anche a camminare, vede molto poco e manca di alcuni riflessi.
Per le volontarie di Nuoro rappresenta quasi un miracolo: “Sentire la sua testolina appoggiarsi sulla mano, piano piano e vedere che ci si addormenta è impagabile, perché in cani come lui, con la sua diffidenza e la sua paura del contatto con l’uomo questo è un grande segnale di fiducia, una grande gioia”.

Fonte: gliamicidiorazio@gmail.com e gli_amici_a_4_zampe_di_orazio_(Instagram)


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