“Bonantonio da Clodia è stato abbattuto. La frattura del nodello, caso di frattura irrecuperabile o quasi per un cavallo da corsa, ha convinto alla sua soppressione”. Questo il lapidario comunicato fatto circolare sabato scorso e pubblicato su Il Tirreno.
L’incidente era avvenuto due giorni prima.
“Caso di frattura irrecuperabile o quasi – si chiede l’Ihp -. Sembra infatti che organizzatori e veterinari addetti abbiano perso perfino il senso del pudore. Come a dire: “Forse la frattura era recuperabile, ma il cavallo non avrebbe mai più potuto correre: allora a che serviva tentare?”
Questo palio – denuncia l’Italian Horse Protection Association – si corre in una cittadina di meno di 5000 abitanti, in una piazza dove far correre i cavalli significa automaticamente esporli al rischio di incidenti: per i raggi di curvatura, per il fondo, per le transenne. Dalla visuale dall’alto si vedono bene le curve a più di 90 gradi e gli spazi stretti. In un video pubblicato su YouTube (link a fondo pagina) si vede tutta l’assurdità di questa iniziativa inqualificabile.
Archiviata la scomoda pratica di far fuori il cavallo, il palio si è corso come se nulla fosse: il sindaco si è affrettato a dire che la curva dove è avvenuto l’incidente non è pericolosa…che sì, ce n’è un’altra pericolosa, ma quella…quella no!
Come al solito, Ihp scriverà alle autorità competenti per chiedere una verifica delle responsabilità e come al solito, probabilmente, non riceverà risposta.
Il vero cambiamento potrà essere solo culturale, protestando contro queste manifestazioni basate sullo sfruttamento dei cavalli e disincentivando le persone ad assistervi. Video del palio: https://www.youtube.com/watch?
Egr. Sindaco Claudio Franci, Le scrivo per esprimere il mio sdegno a seguito della morte di un cavallo durante le prove del palio di Castel Del Piano. Lo sfruttamento di animali per il divertimento popolare è in sè da biasimare sempre, ma in questo caso specifico è evidente che far correre dei cavalli in quella piazza, con raggi di curvatura e barriere pericolosi, espone gli animali a un alto rischio di incidenti. Sebbene le attuali norme, superate e confuse, consentano lo svolgimento di simili assurde corse, ritengo che sia dovere di ogni sindaco e dei cittadini fare passi avanti di civiltà e promuovere intrattenimenti e celebrazioni che non siano basati sulla sofferenza. il cavallo, per le sue caratteristiche etologiche, è un animale che non sceglierebbe mai di gareggiare con i suoi consimili, tanto più in una piazza gremita di gente urlante e sferzato da un fantino: in tali condizioni è costretto a subire un profondo disagio e questo non è accettabile in una società civile. Spero che anche il Suo Comune segua l’esempio di tanti Comuni italiani (Lodi, Pavia, Mola di Bari, Castelfiorentino e diversi altri) che hanno scelto di non sfruttare alcun animale durante le proprie celebrazioni civili e religiose. Cordiali saluti.
Categorie: Varie
Al gattile di New York è arrivato un gattino nero polidattilo con 24 dita su enormi zampette
La storia di Gigliola: una gatta randagia che ha sconfitto il cancro
Mucca dipinta di neroazzurro per la festa scudetto dell’Inter, Enpa presenta denuncia
Sarge, pastore tedesco dell’Ohio, diventa un protettivo fratello per ogni cerbiatto che incontra
Pet&Dintorni è patrocinato dall’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali, che sostiene il progetto e l’attività di Pet&Dintorni per la validità dei suoi servizi di interesse ed utilità sociale.
www.enpa.it