La dolorosa morte di Amarena, uccisa a fucilate senza nessuna plausibile giustificazione, ha lasciato orfani i suoi due cuccioli, troppo piccoli per garantirsi da soli la sopravvivenza.
I due orsetti erano, come sempre, al seguito della mamma, in cerca di cibo fino al momento del colpo di fucile. Spaventati dal rumore dello sparo i cuccioli si sono allontanati nel buio. Allertati dalla fucilata sono immediatamente arrivati e Forestali, le guardie del Parco e veterinari che dopo aver costatare la morte dell’orsa si sono attivati per ritrovare i cuccioli troppo piccoli per poter sopravvivere senza la mamma. Un orso è in grado di sopravvivere da solo intorno ai due anni.
Un centinaio gli uomini sono stati impegnati nella ricerca, supportati da decine di droni. Infine, grazie alle segnalazioni dei locali, i cuccioli sono stati individuati non troppo lontano dal corpo della loro mamma. Il problema ora è la cattura di due esemplari così giovani che potrebbero non sopportare l’anestesia e le molte persone che volendo aiutare rendono difficili le ricerche, come ha pubblicato su Facebook il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. “La presenza di troppe persone che si stanno recando sul posto, pur con la lodevole intenzione di collaborare alle ricerche o per semplice curiosità, rende più complicata questa operazione già difficile. Ringrazio Carabinieri forestali e Guardiaparco – scrive Marsilio – per l’encomiabile attività che stanno conducendo, e invito tutti a non recarsi sul posto senza giustificato motivo: il modo migliore di contribuire al ritrovamento e alla messa in sicurezza dei cuccioli è quello di lasciar lavorare gli specialisti nelle migliori condizioni possibili”.
Il 56enne allevatore che ha ucciso Amarena è stato denunciato in stato di libertà ma resta chiuso in casa protetto da vigilanza armata dopo essere stato subissato da minacce e insulti.
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