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In Tanzania un lago mortale trasforma gli animali in statue

02/10/2013

Le acque della mitologia ci sono anche nella realtà. La divinità Teti immerse nello Stige il piccolo Achille per renderlo immortale, ma al nostro caso ben più si addice la descrizione che Dante fa di questo fiume nell’Inferno del suo capolavoro. Dante parla dello Stige anche come una enorme palude mortale che riempie l’intero quinto cerchio dell’Inferno. La rivista New Scientist ha trovato un lago che molto ricorda il bacino d’acqua descritto da Dante: si tratta del lago Natron in Tanzania.
Per gli animali, a parte la tilapia alcalina (Alcolapia alcalica), un pesce che si adatta particolarmente bene alle condizioni di vita estreme, lo specchio d’acqua non è certamente il miglior posto in cui vivere. Le temperature del lago possono raggiungere i 60° e la sua alcalinità è tra pH 9 e pH 10.5. Il lago prende il nome da un composto naturale costituito principalmente da bicarbonato di sodio portato dalle ceneri vulcaniche accumulatesi nella Great Rift Valley. Gli animali che si immergono nelle acque del Natron muoiono e rimangono «di sale». Il fotografo Nick Brandt, che nel 1995 ha diretto il video di Michael Jackson “Earth Song” in quella zona dell’Africa e ci torna spesso per lavoro, si è incuriosito quando ha notato che sulla battigia del Natron c’erano cadaveri di uccelli e pipistrelli perfettamente conservati: «Non ho potuto fare a meno di fotografarli», ha detto, «Nessuno ha spiegato esattamente come muoiono, ma pare che la superficie estremamente riflettente del lago li confonda e li faccia precipitare». Quando nel Natron si formano delle isole di sale, i fenicotteri colgono l’occasione per nidificarci sopra, ma questa scelta potrebbe risultare fatale, come documentano le immagini in cui gli animali calcificati posano come se si trattasse di un book fotografico.


Categorie: Curiosità